Alfano for Bari Real Estate 2015
Su il sipario sui lavori per l’ottimo Bari Real Estate 2015, tra gli ospiti al lavoro per la rassegna ritroviamo con piacere Alfano, uno dei nomi caldi della scena italiana, impegnato in questo lavoro di fronte ad una scuola superiore nel cuore della città.
L’approccio estetico di Alfano trova terreno fertile nell’estetica dei bambini, nella spontaneità, nella psiche umana. L’artista mescola, digerisce e rigetta le esperienze di vita attraverso un approccio diretto, crudo e spontaneo.
Quest’ultima opera, realizzata per la rassegna organizzata dagli amici di Pigment Workroom, fa parte del ciclo “Struggle for life and death/Lotta per la sopravvivenza” nasce anzitutto come tributo al graffitismo di prima generazione. Si tratta di un linguaggio diretto e libero, espresso liberamente, e mira a rendere lo spettatore parte attiva nell’interazione con l’opera e di conseguenza con lo spazio.
Dopo il salto le immagini del making of ed una bella intervista, dateci un occhiata e restate sintonizzati sul Gorgo, nei prossimi giorni proseguiremo il nostro viaggio tra le meraviglie della rassegna.
L’intervista di Roberta Troiano:
Raccontaci quello che vuoi.
Alfano. 1981. Lodi.
Descrivi la tua attività artistica, di cosa ti occupi?
Mi occupo di ricerca in ambito artistico espressivo. Attualmente, il focus dei miei studi è la partecipazione attiva dell’autoctono alla metamorfosi congenita del proprio habitat urbano. Mi occupo inoltre di sostegno alla disabilità e di educazione sessuale nell’età evolutiva attraverso laboratori artistico-esperienziali.
Quali sono i temi portanti della tua produzione artistica?
La partecipazione attiva dell’autoctono alla metamorfosi congenita del proprio habitat urbano. La libertà di espressione. L’educazione all’arte. La lotta per la sopravvivenza.
Qual è l’origine del tuo stile?
L’origine del mio stile deriva dall’incontro dello sperma di mio padre con l’ovulo di mia madre e da una serie di vicissitudini in itinere, tra cui: l’esperienza dei graffiti, l’abuso di alcool (in passato), l’interesse per la psicologia e le neuroscienze, la riverenza per alcuni grandi artisti del ‘900, il legame tra la contemporaneità e la preistoria, la transavanguardia italiana, il disegno contemporaneo, l’art brut et cetera. L’origine del mio stile è quindi un passaggio d’informazioni tra più entità.
Cosa rappresentano i soggetti e i colori nelle tue opere?
In questi mesi sto raccontando il tema della lotta per la sopravvivenza, facendo riferimento alla fragilità dell’equilibrio tra la vita e la morte. I soggetti del ciclo Struggle for life and death /Lotta per la sopravvivenza sono esseri umani o figure antropomorfe e il leone. Nel caso specifico di questa serie, l’idea è di invitare al disegno sulle superfici urbane chi si considera (o preferisce essere considerato) uno spettatore passivo dei mutamenti che lo circondano, partendo dal presupposto che la partecipazione attiva alla metamorfosi urbana è vitale. Da qui gli ampi spazi vuoti nella composizione e il tratto sporco tipico di chi non ha dimestichezza con questo linguaggio. I colori, il modo in cui sono stesi, rappresentano il piacere della gestualità ai fini espressivi.
Che senso ha per te creare immagini di carattere pubblico?
Creare immagini, in qualsiasi contesto, è una necessità.
Come ti relazioni con le persone che si soffermano a guardarti mentre lavori?
Cerco di coinvolgerle e se possiamo, diventiamo “soci”.
Qual è l’opera che ti rappresenta di più e perché?
Le opere del ciclo Stuggle for life and death/Lotta per la sopravvivenza perché ad oggi sono le più mature e perché mi permettono di confrontarmi con temi nuovi e molto stimolanti.
Quanto è importante l’aspetto sociale dell’arte?
L’arte è un fenomeno di mercato. Per la società solo la libertà di espressione è vitale.
Credi che la street art possa far crescere nel tessuto urbano e nel vissuto dei suoi abitanti, nuovi orizzonti sociali e culturali?
La street art è un fenomeno di mercato. Per la società è vitale solo la libertà di espressione. A questo scopo il medium artistico è un veicolo eccellente.
Cosa differenzia l’arte dalla decorazione? Le tue opere sono prettamente artistiche o decorative?
La differenza sta nel tipo di professione: il decoratore fa una cosa, l’artista ne fa un’altra. Nel contesto della cosiddetta street art, penso che spesso sarebbe più opportuno lasciare spazio alle scritte sui muri o ai graffiti. Non faccio decorazione, non ne ho la capacità. Non sono in grado di definire con fermezza che cosa sia l’arte. Mi limito quindi a proseguire la mia ricerca.
Thanks to Pigment Workroom for The Pics