Borondo x Edoardo Tresoldi for Chained Project
Proseguono gli interventi per il Chained Project, nei giorni scorsi Borondo ed Edoardo Tresoldi hanno unito le forze per realizzare questo nuovo lavoro, pittura e scultura si intersecano per un risultato finale che, come prevedibile, ci ha lasciato a bocca aperta.
Il progetto vede la Wunderkammern Gallery lavorare per la prima volta nelle strade di Milano, un evento di grandi proporzioni con nomi di primissimo livello quali Ripo (Covered), 2501 (Covered) Atomo, BR1, C215, Sam3, Sten & Lex, ed infine Borondo ed Edoardo Tresoldi. Scandito da potenti interventi in strada, tutti realizzati in modo spontaneo e legati da un idea di casualità ed imprevedibilità, il progetto vede anche due differenti esibizioni in altrettanti spazi.
La tematica principale è legata a quella di Expo2015, sviluppandone i concetti ed in particolare quello di catena alimentare, struttura ecologia naturale, andando a proporre un indagine su tutte quelle dinamiche legano l’essere umano alla natura. Il nome del progetto deriva dalla volontà degli artisti di chiamare, come una catena, autori differenti per partecipare al processo artistico e creativo.
Il progetto sviluppato dallo spazio romano indaga quindi sull’eccessivo ruolo centrale dell’essere umano, laddove proprio la natura e la biosfera, vengono sempre più visti come strumento per il nostro fabbisogno piuttosto che un universo parallelo con cui confrontarsi e vivere in armonia. L’idea di catena, sottolinea proprio la volontà di legare ciascuno dei protagonisti, l’essere umano e la natura divengono parte di una catena quindi, in un quello che diviene uno stimolo per riequilibrare le parti.
Aspettavamo in particolare questa collaborazione, più di tutti i due autori sono riusciti nel sviluppare un estetica poetica, rara e capace di impattare profondamente le corde più sensibili di chi osserva. Portano avanti percorsi e ricerche differenti i due. Lo Spagnolo attraverso una pittura intensa, viscerale, potente nelle profondità e delle differenti sfaccettature pittoriche, è riuscito nel tempo a veicolare impulsi, situazioni altamente introspettive, giocando con le sensibilità di chi osserva, investendo e stuzzicando le corde più profonde e fragili nell’emotività dell’uomo. Dal canto suo l’italiano attraverso minuziose installazioni, in cui il corpo umano diviene volano espressivo per un riflessione sullo spazio e sulla vita, non è da meno, spinge chi osserva a confrontarsi fisicamente con le sue opere, con l’ambiente circostante, proponendo significativi attimi di riflessione, è un viaggio personale, con se stessi e per se stessi, e non ha mai avuto un impatto così radicato.
Ci troviamo all’esterno dell’Università degli studio di Milano, in zona Bicocca, è qui che prende forma e sostanza la magia. Borondo va a sviluppare il lato pittorico dell’intervento, ancora un volta l’autore si concentra su una estetica pittorica ricca di sfaccettature, di tonalità differenti, componendo il corpo di una serie di figure riunite in cerchio. Edoardo Tresoldi lascia emerge dallo spazio un altra figura, come se questa si fosse staccata dallo spazio fisico per uscire fuori, arrampicarsi sulla piccola struttura ed emergere dal contesto. L’impatto è fortissimo.
Ad accompagnare il nostro testo alcuni scatti di quest’ultima fatica, mettetevi comodi e dateci un occhiata, nei prossimi giorni proseguiremo nel raccontarvi le meraviglie del progetto, restate sintonizzati qui sul Gorgo.