Elian – New Piece for MURAL Festival 2015
Tra i nomi di spessore di questa nuova edizione dell’ottimo MURAL Festival di Montreal, ritroviamo con piacere Elian, l’autore Argentino ha da poco terminato di realizzare questa nuova ed intensa pittura attraverso nuove ed inedite sperimentazioni.
Quando ci troviamo a confrontarci con le produzioni firmate da Elian, è anzitutto importante sottolineare la forte interazione che intercorre tra le stesse e lo spazio di lavoro. L’Argentino non ha mai nascosto la volontà di inserirsi nello spazio pubblico attraverso un attento studio di quelle che sono le peculiarità architettoniche, degli elementi che compongono il paesaggio, di una determinata parete. In questo senso le opere hanno saputo cambiare profondamente oppure dialogare in totale sintonia, con le facciate e le strutture su cui l’interprete ha avuto modo di lavorare.
All’interno di questo costante dialogo, l’artista, nel corso del tempo, ha variato costantemente la forma e la sostanza delle sue fascinazioni astratte. Avvicinandosi e legandosi sempre più un impulso gestuale, altre volte sviluppando forme ed elementi più incisivi e diretti, commutando forme frastagliate, interazioni e sovrapposizioni tonali e tutto quello che rappresenta ad oggi, la particolare cifra stilistica e ben riconoscibile dell’artista.
Ecco quindi che non stupisce la volontà di sviluppare e ricercare soluzioni differenti, variando ad esempio i colori e gli stimoli tonali delle sue opere, oppure sviluppando corpi ed immagini del tutto inediti, proprio come in questo caso.
Dal titolo “Genesis Modification / Glitch Essay ” quest’ultima fatica di Elian vede l’artista modificare il codice stilistico dei suoi disegni attraverso un impulso digitale. Partendo quindi da una estetica personale, l’interprete prima del suo arrivo a Montreal aveva elaborato una prima bozza di quello che sarebbe stato l’intervento, in funzione come sempre dello spazio e dell’ambiente circostante. Arrivato sul luogo, l’autore è stato poi inevitabilmente influenzato dalla storie di coloro che abitano il palazzo. La struttura ospita infatti la Foundation Sidalys (Secours AIDS Centre), centro che accoglie i pazienti privi di casa e malati di HIV, priva di un profilo religioso, sostenuta unicamente da donazioni e dal sostegno del governo. Sono quindi le storie di Christine, Eric, Sebastien Denis, Alain e Rejean a colpire l’interprete che sceglie di plasmare la sua pittura in funzione proprio dei nomi di queste persone, variando attraverso glitch ed elementi digitali il disegno finale.
Il risultato è quindi un interazione che da una parte passa per le peculiarità dello spot, avrete notato il gioco di intersezioni con le ombre del palazzo, ma soprattutto attraverso un dialogo con coloro che vivono la struttura, con la loro malattia. Tutti fattori ‘esterni’ che entrano in gioco senza alcun controllo da parte dell’artista, attraverso un piglio pittorico che pone in essere una relazione tra lavoro virtuale ed analogico e lo spazio digitale, in una doppia rappresentazione del mondo in cui viviamo.
In attesa di mostrarvi altri interventi di spessore, vi lasciamo ad una bella e ricca galleria di immagini con i dettagli e gli artworks preparatori di quest’ultima pittura dell’interprete, dateci un occhiata!
Thanks to The Artist for The Pics