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ALTrove Street Art Festival 2015 – Group Show (Recap)

Chiudiamo il cerchio sull’ALTrove Festival andando a dare un occhiata approfondita ad “Abstractism” corposo group show aperto durante i giorni del Festival che le opere degli artisti partecipanti a questa edizione e parte della precedente.

L’ALTrove Festival ci ha accompagnato in queste settimane attraverso un incredibile serie di interventi di primissimo livello, un lavoro, quello svolto dagli artisti, capace di racchiudere al meglio l’essenza stessa del Festival, la volontà di trascinare e proiettare la gente di Catanzaro all’interno di un nuovo percorso per la mente. L’abbiamo ribadito incessantemente, per ogni singola pittura proposta, laddove gli stessi artisti selezionati, hanno saputo veicolare stimoli ed impulsi differenti in netta simbiosi con lo spazio di lavoro, con la città e l’ambiente.

L’edizione di quest’anno ci ha quindi portato per mano, ci ha lasciato relazionarci con opere astratte capaci più che mai di divenire personali, introspettive, di aprire uno squarcio visivo all’interno della monotonia, dell’apatia, colori, forme e visioni in netta contrapposizione con il grigiore della città, con la non voglia di fare, per un cambio di passo deciso ed energico. La magia del Festival sta tutto qua, nella volontà di offrire un opportunità, un istante di confronto con se stessi e con la propria città, in grado di far emergere stimoli del tutto inaspettati, profondi, propellente ideale per una alterazione cosciente.

Durante i dieci giorni del festival, come già accaduto l’anno scorso, è stata aperta casa ALTrove uno spazio multidisciplinare, una mostra, un laboratorio, che accolto le opere degli artisti partecipanti a questa edizione, e di parte di quelli già l’anno scorso hanno dato il proprio contributo. Accade così di ritrovarsi a confronto con uno spaccato della scena Italiana, con un alcuni dei nomi caldi dell’astrattismo internazionale, per un group show che ha visto 108, 2501, Alberonero, Giorgio Bartocci, Clemens Behr, Ciredz, Jeroen Erosie, Graphic Surgery, Martina Merlini, Moneyless, Domenico Romeo, Sbagliato, Sten & Lex, Tellas, proiettare quanto di buono fatto in strada, anche questa sede.

Lo show è quindi l’opportunità per una riflessione sul concetto di spazio attraverso una visione pittorica che richiama l’astratto. Un dialogo con i quartieri popolari, le scuole e gli edifici abbandonati a loro stessi, luoghi dimenticati in periferia e nelle piazze del centro che, con il lavoro degli interpreti selezionati quest’anno, hanno continuato a mutare, a cambiare aspetto e forma. La città cambia aspetto, l’abito sgualcito e rovinato viene sostituito da un nuovo vestito, fatto di forme, colori e delle suggestiono che hanno portato alla nascita di un nuovo modo di vedere la città. Se la periferia è l’articolazione e lo stimolo della rassegna, il centro rappresenta il cuore pulsante, con un ex pub convertito in Casa ALTrove, galleria temporanea, sede di questa mostra, quartier generale dove si sono susseguiti workshop, talk, laboratori per bambini, presentazioni di riviste, performance e dj set, dando vita ad una frizzante partecipazione cittadina.

La rassegna ha proseguito quanto di buono fatto l’anno scorso, ha imbastito una nuova tipologia di dialogo contro l’apatia e la rassegnazione dello stato delle cose. L’ALTrove Festival guarda avanti, vedendo altro, sviluppando altro, un rilancio ed un rinascimento della città già compiuto, costruito ed in costante mutamento, che non vedevamo l’ora di raccontarvi.

Dopo il salto le immagini dell’allestimento proposto per la mostra Abstractism, se invece vi siete persi tutte le pareti realizzate durante il festival, nella nostra sezione potete darci un occhiata approfondita. Enjoy it.

Thanks to The Festival for The Pics
Pics by Angelo Jaroszuk Bogas

ALTrove Street Art Festival 2015 – Group Show (Recap)

Chiudiamo il cerchio sull’ALTrove Festival andando a dare un occhiata approfondita ad “Abstractism” corposo group show aperto durante i giorni del Festival che le opere degli artisti partecipanti a questa edizione e parte della precedente.

L’ALTrove Festival ci ha accompagnato in queste settimane attraverso un incredibile serie di interventi di primissimo livello, un lavoro, quello svolto dagli artisti, capace di racchiudere al meglio l’essenza stessa del Festival, la volontà di trascinare e proiettare la gente di Catanzaro all’interno di un nuovo percorso per la mente. L’abbiamo ribadito incessantemente, per ogni singola pittura proposta, laddove gli stessi artisti selezionati, hanno saputo veicolare stimoli ed impulsi differenti in netta simbiosi con lo spazio di lavoro, con la città e l’ambiente.

L’edizione di quest’anno ci ha quindi portato per mano, ci ha lasciato relazionarci con opere astratte capaci più che mai di divenire personali, introspettive, di aprire uno squarcio visivo all’interno della monotonia, dell’apatia, colori, forme e visioni in netta contrapposizione con il grigiore della città, con la non voglia di fare, per un cambio di passo deciso ed energico. La magia del Festival sta tutto qua, nella volontà di offrire un opportunità, un istante di confronto con se stessi e con la propria città, in grado di far emergere stimoli del tutto inaspettati, profondi, propellente ideale per una alterazione cosciente.

Durante i dieci giorni del festival, come già accaduto l’anno scorso, è stata aperta casa ALTrove uno spazio multidisciplinare, una mostra, un laboratorio, che accolto le opere degli artisti partecipanti a questa edizione, e di parte di quelli già l’anno scorso hanno dato il proprio contributo. Accade così di ritrovarsi a confronto con uno spaccato della scena Italiana, con un alcuni dei nomi caldi dell’astrattismo internazionale, per un group show che ha visto 108, 2501, Alberonero, Giorgio Bartocci, Clemens Behr, Ciredz, Jeroen Erosie, Graphic Surgery, Martina Merlini, Moneyless, Domenico Romeo, Sbagliato, Sten & Lex, Tellas, proiettare quanto di buono fatto in strada, anche questa sede.

Lo show è quindi l’opportunità per una riflessione sul concetto di spazio attraverso una visione pittorica che richiama l’astratto. Un dialogo con i quartieri popolari, le scuole e gli edifici abbandonati a loro stessi, luoghi dimenticati in periferia e nelle piazze del centro che, con il lavoro degli interpreti selezionati quest’anno, hanno continuato a mutare, a cambiare aspetto e forma. La città cambia aspetto, l’abito sgualcito e rovinato viene sostituito da un nuovo vestito, fatto di forme, colori e delle suggestiono che hanno portato alla nascita di un nuovo modo di vedere la città. Se la periferia è l’articolazione e lo stimolo della rassegna, il centro rappresenta il cuore pulsante, con un ex pub convertito in Casa ALTrove, galleria temporanea, sede di questa mostra, quartier generale dove si sono susseguiti workshop, talk, laboratori per bambini, presentazioni di riviste, performance e dj set, dando vita ad una frizzante partecipazione cittadina.

La rassegna ha proseguito quanto di buono fatto l’anno scorso, ha imbastito una nuova tipologia di dialogo contro l’apatia e la rassegnazione dello stato delle cose. L’ALTrove Festival guarda avanti, vedendo altro, sviluppando altro, un rilancio ed un rinascimento della città già compiuto, costruito ed in costante mutamento, che non vedevamo l’ora di raccontarvi.

Dopo il salto le immagini dell’allestimento proposto per la mostra Abstractism, se invece vi siete persi tutte le pareti realizzate durante il festival, nella nostra sezione potete darci un occhiata approfondita. Enjoy it.

Thanks to The Festival for The Pics
Pics by Angelo Jaroszuk Bogas