fbpx
GORGO

Moallaseconda – New Piece in an Abandoned Place

Dopo le ultime incursioni, ed i lavori in combo, andiamo a dare un occhiata approfondita ad un nuovo sperimentale intervento di Moallaseconda realizzato nei giorni scorsi all’interno di questo edificio abbandonato.

Uno degli aspetti che maggiormente sta interessando il lavoro di Moallaseconda é la volontà dell’interprete di confrontarsi costantemente con uno stimolo spontaneo e viscerale. Questa particolare cadenza sta inevitabilmente interessando la totalità delle produzioni dell’artista, commutandone l’aspetto finale delle opere e sviscerando interventi sempre differenti. Al tempo stesso, a trarre maggiore beneficio da questo impulso, sono le installazioni che, sempre più, stanno diventando fulcro e parte cruciale fondamentale, all’interno dei processi artistici dell’autore. Come spiegato in occasione della combo realizzata in compagnia di AAHM00 (Covered), l’artista sta portando avanti una riflessione su tutto ciò che é esistente in strada e che, attraverso la propria sensibilità ed ottica artistica, assume l’aspetto di opere d’arte concluse.

Oggetti sparsi, materie organiche, cianfrusaglie commutate dalla natura o dall’essere umano, divengono quindi stimolo ed impulso primordiale in grado di esaltare e trasformare l’approccio pittorico ed infine installativo dell’interprete. Abbiamo avuto un assaggio di questo percorso durante i lavori realizzati per “Il Mucchio”, con l’italiano si é confrontato con materiali differenti, ora con quest’ultima opera, l’interprete porta al limite questa particolare inflessione, andando a generare una intesa e sfaccettata opera. Quest’ultimo intervento unisce anzitutto pittura ed istallazione all’interno di una cornice altamente immersiva. Moallasecomda sceglie un approccio quindi duplice, evitando di concentrarsi unicamente sui disegni, ma dialogando piuttosto con lo spazio attraverso ambedue gli impulsi artistici. I due disegni, in questo senso propongono un dialogo sia con la struttura e mezzo sia con il particolare ambiente di lavoro. Infine vanno a sviscerare le percezioni e le emotività dell’artista stesso che, in questo modo, diviene parte viva dell’intervento stesso. Ci troviamo all’interno della china town di Prato, si tratta di un magazzino che qualche mese fa ha preso fuoco. A colpire l’artista sono anzitutto le due pareti simmetriche all’interno dello spazio ma soprattutto gli oggetti che sono stati lasciati lì. Questi ultimi diventano nuovo ed ideale stimolo per un riutilizzo sensato in chiave artistica seguendo, quelle che sono le ultime sperimentazioni dell’autore. La struttura centrale, a differenza delle altre volte e quindi generata e composta ex novo, a supporto, i due dipinti sulle strutture laterali, mentre nel mezzo troviamo, la figura dell’artista che diviene qui ideale connettore tra le varie sezioni dell’opera.

Approfondendo: la figura dell’interprete, o di chi decide di sedersi sulla sedia, diviene quindi unica parte viva dell’intera opera. In un ciclo continuo, dalla materia agli elementi organici, la figura dell’uomo come ideale connettore. In calce al nostro testo, potete trovare alcune immagini con i dettagli del lavoro, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo per nuovi e succosi aggiornamenti sul lavoro dell’artista italiano.

Moallaseconda – New Piece in an Abandoned Place

Dopo le ultime incursioni, ed i lavori in combo, andiamo a dare un occhiata approfondita ad un nuovo sperimentale intervento di Moallaseconda realizzato nei giorni scorsi all’interno di questo edificio abbandonato.

Uno degli aspetti che maggiormente sta interessando il lavoro di Moallaseconda é la volontà dell’interprete di confrontarsi costantemente con uno stimolo spontaneo e viscerale. Questa particolare cadenza sta inevitabilmente interessando la totalità delle produzioni dell’artista, commutandone l’aspetto finale delle opere e sviscerando interventi sempre differenti. Al tempo stesso, a trarre maggiore beneficio da questo impulso, sono le installazioni che, sempre più, stanno diventando fulcro e parte cruciale fondamentale, all’interno dei processi artistici dell’autore. Come spiegato in occasione della combo realizzata in compagnia di AAHM00 (Covered), l’artista sta portando avanti una riflessione su tutto ciò che é esistente in strada e che, attraverso la propria sensibilità ed ottica artistica, assume l’aspetto di opere d’arte concluse.

Oggetti sparsi, materie organiche, cianfrusaglie commutate dalla natura o dall’essere umano, divengono quindi stimolo ed impulso primordiale in grado di esaltare e trasformare l’approccio pittorico ed infine installativo dell’interprete. Abbiamo avuto un assaggio di questo percorso durante i lavori realizzati per “Il Mucchio”, con l’italiano si é confrontato con materiali differenti, ora con quest’ultima opera, l’interprete porta al limite questa particolare inflessione, andando a generare una intesa e sfaccettata opera. Quest’ultimo intervento unisce anzitutto pittura ed istallazione all’interno di una cornice altamente immersiva. Moallasecomda sceglie un approccio quindi duplice, evitando di concentrarsi unicamente sui disegni, ma dialogando piuttosto con lo spazio attraverso ambedue gli impulsi artistici. I due disegni, in questo senso propongono un dialogo sia con la struttura e mezzo sia con il particolare ambiente di lavoro. Infine vanno a sviscerare le percezioni e le emotività dell’artista stesso che, in questo modo, diviene parte viva dell’intervento stesso. Ci troviamo all’interno della china town di Prato, si tratta di un magazzino che qualche mese fa ha preso fuoco. A colpire l’artista sono anzitutto le due pareti simmetriche all’interno dello spazio ma soprattutto gli oggetti che sono stati lasciati lì. Questi ultimi diventano nuovo ed ideale stimolo per un riutilizzo sensato in chiave artistica seguendo, quelle che sono le ultime sperimentazioni dell’autore. La struttura centrale, a differenza delle altre volte e quindi generata e composta ex novo, a supporto, i due dipinti sulle strutture laterali, mentre nel mezzo troviamo, la figura dell’artista che diviene qui ideale connettore tra le varie sezioni dell’opera.

Approfondendo: la figura dell’interprete, o di chi decide di sedersi sulla sedia, diviene quindi unica parte viva dell’intera opera. In un ciclo continuo, dalla materia agli elementi organici, la figura dell’uomo come ideale connettore. In calce al nostro testo, potete trovare alcune immagini con i dettagli del lavoro, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo per nuovi e succosi aggiornamenti sul lavoro dell’artista italiano.