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GORGO

Liqen – New Mural in Aalborg, Denmark

Torniamo ad Aalborg in Danimarca per dare con piacere un occhiata all’ultima fatica del grande Liqen, il campione Spagnolo torna al lavoro presentandoci una nuova opera profondamente connessa con la storia del paese e con le consuete riflessioni che accompagnano le sue opere.

Quello che abbiamo di fronte è probabilmente uno dei lavori più significati di Liqen, l’artista per questa opera realizzata nell’ambito dell’ottimo WE Aart Festival di quest’anno, sceglie di inserire tutti quelli che sono gli elementi tematici e pittorici tipici del suo lavoro andando a realizzare un intervento complesso e sfaccettato sia dal punto di vista tematico che da quello prettamente visivo.

Osservando le produzioni dell’autore Spagnolo ci siamo spesso imbattuti in un coinvolgimento emotivo caratterizzato dalla presenza di una grandissima profondità di dettagli, questo rappresenta sicuramente uno degli aspetti di maggior rilevanza se si osservano le produzioni dell’interprete, al contempo la capacità dello stesso di rappresentare un immaginario personale ed arricchito da colori vivaci, tonalità differenti e discese cromatiche uniche, ne hanno fin da subito decretato il valore assoluto. È però fondamentale sottolineare che le opere dell’artista non siano affatto fini a se stesse, l’autore ha infatti portato avanti una personale ricerca sull’uomo approfondendo gli aspetti più reconditi e caratterizzando i propri interventi facendo emergere il continuo e simbiotico legame con la natura, la terra e la biosfera.

Dal titolo “Memoria Liquida” quest’ultima fatica di Liqen è un gigantesco manifesto del percorso produttivo dell’artista, sono presenti tutti gli elementi pittorici che accompagnano l’autore nelle sue produzioni al contempo emerge qui un riflessione sulle reminiscenze dell’uomo, sulla sua memoria ancestrale in una rappresentazione capace di rievocare la storia di un paese come la Danimarca. Il protagonista dell’opera è infatti un essere antropomorfo, che richiama quindi gli stimoli pittorici e metafisici dell’autore, letteralmente immerso all’interno di un bagno amniotico, si tratta di una delicata riflessione sulla natura umana, sulla sua parte interna ed esterna laddove l’interprete riflette sul liquido che costituisce il nostro corpo ed il liquido che accompagna la nostra nascita, lo fa per mezzo di un essere quasi spirituale e che rappresenta una sorta di memoria collettiva ed al tempo stesso un soggetto mitologico che rievoca un imbarcazione vichinga, un nuovo slancio metafisico e filosofico in grado di cogliere con delicatezza il giusto posto dell’essere umano, del suo contatto con la terra e della sua capacità di immergersi (letteralmente) all’interno di una dimensione riflessiva, fatta di conoscenza, di luce, di estraneazione dalla vita di tutti i giorni.

Dopo il salto, vi diamo modo di cogliere tutti gli aspetti di questa splendida realizzazione attraverso una ricchissima serie di scatti con tutti i dettagli dell’intervento, dateci un occhiata siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

I trust where I come back,
Crossing the seas of change.
On my ship-Dragon.
transmute each step for every ste deform and demorf.
amoeba to nudibranch, to amphibian, lizard until reaching Firebird.
Rubbed my hands, I let my thoughts arising to call the Dragon.
To meet the primary tubercle and put me in his place, the beginning.
Just take a step, not a weight.
Upload to light are two or three steps, which emerges through the thought lingers.
What does not reach the man, that we are.
What we do not encompass, is our blood.
The micromilesima a measure of ourselves, universal ambiguous, meteorite dust.
Something in our everyday reality is drifting, or even know.

“Magna Mater” collection. Liqen Jakala.

Pics by The Artist

Liqen – New Mural in Aalborg, Denmark

Torniamo ad Aalborg in Danimarca per dare con piacere un occhiata all’ultima fatica del grande Liqen, il campione Spagnolo torna al lavoro presentandoci una nuova opera profondamente connessa con la storia del paese e con le consuete riflessioni che accompagnano le sue opere.

Quello che abbiamo di fronte è probabilmente uno dei lavori più significati di Liqen, l’artista per questa opera realizzata nell’ambito dell’ottimo WE Aart Festival di quest’anno, sceglie di inserire tutti quelli che sono gli elementi tematici e pittorici tipici del suo lavoro andando a realizzare un intervento complesso e sfaccettato sia dal punto di vista tematico che da quello prettamente visivo.

Osservando le produzioni dell’autore Spagnolo ci siamo spesso imbattuti in un coinvolgimento emotivo caratterizzato dalla presenza di una grandissima profondità di dettagli, questo rappresenta sicuramente uno degli aspetti di maggior rilevanza se si osservano le produzioni dell’interprete, al contempo la capacità dello stesso di rappresentare un immaginario personale ed arricchito da colori vivaci, tonalità differenti e discese cromatiche uniche, ne hanno fin da subito decretato il valore assoluto. È però fondamentale sottolineare che le opere dell’artista non siano affatto fini a se stesse, l’autore ha infatti portato avanti una personale ricerca sull’uomo approfondendo gli aspetti più reconditi e caratterizzando i propri interventi facendo emergere il continuo e simbiotico legame con la natura, la terra e la biosfera.

Dal titolo “Memoria Liquida” quest’ultima fatica di Liqen è un gigantesco manifesto del percorso produttivo dell’artista, sono presenti tutti gli elementi pittorici che accompagnano l’autore nelle sue produzioni al contempo emerge qui un riflessione sulle reminiscenze dell’uomo, sulla sua memoria ancestrale in una rappresentazione capace di rievocare la storia di un paese come la Danimarca. Il protagonista dell’opera è infatti un essere antropomorfo, che richiama quindi gli stimoli pittorici e metafisici dell’autore, letteralmente immerso all’interno di un bagno amniotico, si tratta di una delicata riflessione sulla natura umana, sulla sua parte interna ed esterna laddove l’interprete riflette sul liquido che costituisce il nostro corpo ed il liquido che accompagna la nostra nascita, lo fa per mezzo di un essere quasi spirituale e che rappresenta una sorta di memoria collettiva ed al tempo stesso un soggetto mitologico che rievoca un imbarcazione vichinga, un nuovo slancio metafisico e filosofico in grado di cogliere con delicatezza il giusto posto dell’essere umano, del suo contatto con la terra e della sua capacità di immergersi (letteralmente) all’interno di una dimensione riflessiva, fatta di conoscenza, di luce, di estraneazione dalla vita di tutti i giorni.

Dopo il salto, vi diamo modo di cogliere tutti gli aspetti di questa splendida realizzazione attraverso una ricchissima serie di scatti con tutti i dettagli dell’intervento, dateci un occhiata siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

I trust where I come back,
Crossing the seas of change.
On my ship-Dragon.
transmute each step for every ste deform and demorf.
amoeba to nudibranch, to amphibian, lizard until reaching Firebird.
Rubbed my hands, I let my thoughts arising to call the Dragon.
To meet the primary tubercle and put me in his place, the beginning.
Just take a step, not a weight.
Upload to light are two or three steps, which emerges through the thought lingers.
What does not reach the man, that we are.
What we do not encompass, is our blood.
The micromilesima a measure of ourselves, universal ambiguous, meteorite dust.
Something in our everyday reality is drifting, or even know.

“Magna Mater” collection. Liqen Jakala.

Pics by The Artist