Massimo Sirelli for MISCITA at Farm Cultural Park
Con quest’ultima installazione di Massimo Sirelli, torniamo con piacere a Favara in Provincia di Agrigento per proseguire il nostro recap di MISCITA, il bel progetto che ha unito differenti realtà del Sud Italia all’interno del Farm Cultural Park.
Come detto MISCITA è l’unione di differenti soggetti sotto un unico progetto, a collaborare insieme troviamo nomi ben noti come gli amici dell’ALTrove Street Art Festival ed altri tra cui La Guarimba Film Festival e Coltivatori di Musica, tutte realtà che si ritrovano al Farm Cultural Park di Favara. Siamo quindi all’interno uno dei centri culturali più importanti al mondo per quella che come detto non è un unione pragmatica e pensata a tavolino ma piuttosto una sorta di risveglio dal torpore, uno slancio positivo pensato e sviluppato con il fine di mostrare una Calabria differente, una regione capace di ricordare le proprie radici ed al tempo stesso distaccarsi dalla stesse per negare la staticità che spesso colpisce questi luoghi. Sono i giovani a portare avanti il progetto attraverso un piglio che vuole credere nel proprio territorio, investendo sull’arte e sulla cultura andando a cercare un legame tra due regioni, la Calabria e la Sicilia, troppo spesso legate a preconcetti ed idee negative ma che proprio quest’anno hanno fatto la voce grosse proprio grazie alla qualità degli eventi e dei progetti proposti intrinsecamente legati alle potenzialità, finalmente sviluppate, di queste due splendide regioni. MISCITA nasce quindi come ideale propellente ed al tempo stesso mette in campo differenti ambiti, tra musica, danza, cibo e cinema ed appunto arte urbana.
Tra i nomi e partecipanti al bel progetto, dopo Domenico Romeo (Covered), ritroviamo con piacere Massimo Sirelli, l’artista dopo la bella prova offerta durante i giorni dell’ALTrove Festival (Covered), prosegue il personale percorso installativo proponendo un intervento altamente rappresentativo ed in grado per proporzioni e per impatto di scuotere nuovamente sentimenti ed emozioni.
Dal titolo “RobotLove – Il gigante dell’Isola” l’opera è interamente composta da un numero spropositato di cassette di frutta nere, ben 550, legate tra di loro da circa 2000 fascette, alto e largo ben 10 metri, il robot porta nelle sue viscere simboli ed elementi legati alla Sicilia.
La scelta di utilizzare un robot come soggetto principale non è affatto casuale, nell’immaginario i robot rappresentano uno dei simboli della spensieratezza, legati ai momenti ed ai giochi dei bambini, andando quindi ad innescare un dialogo con gli stessi veri e propri destinatari dell’evento in se. Al tempo stesso la scelta di utilizzare le cassette di frutta pone un legame con la tipicità della regione laddove uno degli aspetti tipici della Sicilia sono proprio le arance trasportate con le stesse cassette utilizzate dall’autore. L’installazione si conclude infine con il grande cuore posto al centro del lavoro, che va a rappresentare tutto l’amore per questi luoghi e per la regione stessa.
Null’altro da aggiungere, vi lasciamo piuttosto ad una bella serie di scatti con tutti i dettagli dell’intervento e qualche scatto durante la fasi di realizzazione dell’opera, dateci un occhiata, siamo certi infatti che non mancherete di apprezzare.
Thanks to The Artist for The Pics
Pics by Ivan Arella e Maki Ochoa