fbpx
GORGO

Millo for SUBSIDENZE Street Art Festival

Con quest’ultimo intervento realizzato da Millo continuiamo il nostro racconto all’interno delle meraviglie del SUBSIDENZE Street Art Festival, primo festival di arte urbana tenutosi nei giorni scorsi a Ravenna.

A distanza di diverso tempo torniamo quindi ad approfondire il lavoro di Millo, l’occasione è quella del Festival Romagnolo dove l’interprete ha avuto a disposizione questa nuova e grande parete per realizzare uno dei suoi tipici interventi.

L’abilità di Millo è quella di riuscire a modellare temi ed argomenti ‘caldi’ ed impegnati all’interno di una cornice visiva assolutamente comprensibile, la capacità quindi di entrare in sintonia con lo spettatore che si ritrova ad osservare un operato dalla differenti sfaccettature. Appurato che l’interprete sceglie di lavorare unicamente attraverso il bianco ed il nero e soprattutto portando avanti una impalcatura stilistica ampliamente ereditata da un piglio decisamente illustrativo. Al centro delle opere dell’autore Italiano c’è senza dubbio l’uomo in quella che diviene presto un analisi personale del binomio città e uomo moderno. Da questo leitmotiv l’artista sviluppa le differenti sfaccettature che costituiscono le differenti riflessioni di ciascuna delle sue opere, al tempo stesso però rimane invariata la principale leva tematica che ha proprio nella rappresentazione della città e della figura umana, il suo imprescindibile legame.

In questo senso si tratta di due differenti livelli di lettura all’interno dei quali si miscelano le divergenti entità dell’uomo, micro e macro universi dove nell’idea dell’interprete c’è la volontà di approfondire entrambi attravrso uno spunto decisamente personale. Le produzioni riescono a cogliere tutto quello spettro emotivo, gli stati d’animo ma al contempo a toccare sensazioni stranianti dei luoghi dove abitiamo, si tratta quindi di un approfondimento duplice in cui il rapporto con ciò che abbiamo intorno inevitabilmente si riflette su noi stessi.

Le produzioni dell’interprete si estendono su tutto l’arco sensibile, un lavoro che riesce a scavare nelle viscere e nei sentimenti più profondi ed al contempo toccare sensazioni e stati d’animo riferiti a ciò che sentiamo.

Per questa sua ultima fatica l’interprete sceglie ancora una volta di affrontare temi e riflessioni di carattere sociale, se infatti l’alienazione cittadina che pervade la totalità delle opere dell’artista è anche qui presente, Millo sceglie di spostare il baricentro dell’intervento verso una nuova riflessione sull’uomo moderno e sulla società che circonda. In questo senso l’opera dell’artista va a proporre uno spunto su un nuovo tipo di isolamento sociale, la tecnologia che lavora in direzione opposta alle esigenze dell’essere umano che invece si ritrova solo, davanti allo schermo a cercare interazioni sociali, invece di alzare lo sguardo e guardarsi attorno. In tal senso sintomatica è la scelta dell’autore di porre a rapporto il sentimento per eccellenza l’amore proprio con questa precisa situazione, i due innamorati che con sguardo fisso sul cellulare si elevano dalla città trovano nel geo tagging l’unica possibilità di interagire con l’altro per rivelare i propri sentimenti. Il risultato finale è quindi qualcosa di assolutamente attuale, magari portato all’eccesso ma non per questo meno inquietante e terrificante della reale situazione, connessi con il mondo, scollegati da se stessi e da chi ci sta intorno.

Nient’altro da aggiungere vi lasciamo piuttosto ad una bella serie di scatti con tutti i dettagli dell’intervento realizzato, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo, nei prossimi giorni infatti proseguiremo nel mostrarvi le opere realizzate per il festival.

Millo for SUBSIDENZE Street Art Festival

Con quest’ultimo intervento realizzato da Millo continuiamo il nostro racconto all’interno delle meraviglie del SUBSIDENZE Street Art Festival, primo festival di arte urbana tenutosi nei giorni scorsi a Ravenna.

A distanza di diverso tempo torniamo quindi ad approfondire il lavoro di Millo, l’occasione è quella del Festival Romagnolo dove l’interprete ha avuto a disposizione questa nuova e grande parete per realizzare uno dei suoi tipici interventi.

L’abilità di Millo è quella di riuscire a modellare temi ed argomenti ‘caldi’ ed impegnati all’interno di una cornice visiva assolutamente comprensibile, la capacità quindi di entrare in sintonia con lo spettatore che si ritrova ad osservare un operato dalla differenti sfaccettature. Appurato che l’interprete sceglie di lavorare unicamente attraverso il bianco ed il nero e soprattutto portando avanti una impalcatura stilistica ampliamente ereditata da un piglio decisamente illustrativo. Al centro delle opere dell’autore Italiano c’è senza dubbio l’uomo in quella che diviene presto un analisi personale del binomio città e uomo moderno. Da questo leitmotiv l’artista sviluppa le differenti sfaccettature che costituiscono le differenti riflessioni di ciascuna delle sue opere, al tempo stesso però rimane invariata la principale leva tematica che ha proprio nella rappresentazione della città e della figura umana, il suo imprescindibile legame.

In questo senso si tratta di due differenti livelli di lettura all’interno dei quali si miscelano le divergenti entità dell’uomo, micro e macro universi dove nell’idea dell’interprete c’è la volontà di approfondire entrambi attravrso uno spunto decisamente personale. Le produzioni riescono a cogliere tutto quello spettro emotivo, gli stati d’animo ma al contempo a toccare sensazioni stranianti dei luoghi dove abitiamo, si tratta quindi di un approfondimento duplice in cui il rapporto con ciò che abbiamo intorno inevitabilmente si riflette su noi stessi.

Le produzioni dell’interprete si estendono su tutto l’arco sensibile, un lavoro che riesce a scavare nelle viscere e nei sentimenti più profondi ed al contempo toccare sensazioni e stati d’animo riferiti a ciò che sentiamo.

Per questa sua ultima fatica l’interprete sceglie ancora una volta di affrontare temi e riflessioni di carattere sociale, se infatti l’alienazione cittadina che pervade la totalità delle opere dell’artista è anche qui presente, Millo sceglie di spostare il baricentro dell’intervento verso una nuova riflessione sull’uomo moderno e sulla società che circonda. In questo senso l’opera dell’artista va a proporre uno spunto su un nuovo tipo di isolamento sociale, la tecnologia che lavora in direzione opposta alle esigenze dell’essere umano che invece si ritrova solo, davanti allo schermo a cercare interazioni sociali, invece di alzare lo sguardo e guardarsi attorno. In tal senso sintomatica è la scelta dell’autore di porre a rapporto il sentimento per eccellenza l’amore proprio con questa precisa situazione, i due innamorati che con sguardo fisso sul cellulare si elevano dalla città trovano nel geo tagging l’unica possibilità di interagire con l’altro per rivelare i propri sentimenti. Il risultato finale è quindi qualcosa di assolutamente attuale, magari portato all’eccesso ma non per questo meno inquietante e terrificante della reale situazione, connessi con il mondo, scollegati da se stessi e da chi ci sta intorno.

Nient’altro da aggiungere vi lasciamo piuttosto ad una bella serie di scatti con tutti i dettagli dell’intervento realizzato, dateci un occhiata e restate sintonizzati qui sul Gorgo, nei prossimi giorni infatti proseguiremo nel mostrarvi le opere realizzate per il festival.