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INDOOR OUTDOOR – The Show (Recap)

Andiamo con piacere a dare un primo sguardo ad INDOOR OUTDOOR, progetto di arte urbana a Pisa, con le immagini della collettiva organizzata all’interno degli splendidi spazi del Centro Espositivo SMS con le opere di Aris, Etnik, Francesco Barbieri, Giorgio Bartocci, Lineapiatta e Soap The Wizard.

INDOOR OUTDOOR come intuibile dal nome nasce dall’esigenza di mostrare due aspetti paralleli legati all’artista di oggi in quella che diviene presto una riflessione su questo binomio, da una parte il lavoro in strada con le pareti immerse all’interno di un contesto urbano, dall’altra la produzione per la galleria su supporti tradizionali in questo caso fruibili negli spazi di gallerie e da un pubblico tipico delle mostre.

Due percorsi quindi per capire nel migliore dei modi anzitutto lo sviluppo dell’arte in questi anni e soprattutto mettere il punto su un passaggio graduale compiuto dagli artisti in questi anni, dai primi approcci in strada come writers passando per il conseguente approdo ad una forma di linguaggio nuova nata come naturale evoluzione stilistica e concettuale arrivando in questo modo all’interno delle gallerie. Un percorso quindi strettamente legato e che vuole, proprio mostrando le due identità degli artisti, enfatizzare il concetto di post graffitismo dando appunto un nome, un contesto ed un background ma anche una storia ed una dinamica evolutiva, che finalmente non vada a sfociare in calderoni enormi senza capo ne coda, vedasi la parola street art.

La location scelta in questo senso non è affatto casuale ma anzi va a collocarsi all’interno di una città come Pisa che anzitutto ospita “Tuttomondo“ realizzato dal grande Keith Haring nel 1989 e che a tutt’oggi rappresenta il suo murale più grande, ma non solo il comune si è da sempre dimostrato aperto verso il dialogo con i writers dando loro l’opportunità di esprimersi e non semplicemente mostrando un atteggiamento di censura od ancora peggio di repressione. Di conseguenza la città ha avuto modo di sviluppare una forte scena, dando i natali ad alcuni degli interpreti più importanti, favorendo quindi la crescita del movimento e gettando sopratutto le basi per quello che è stato il successivo sviluppo.

Da questi spunti INDOOR OUTDOOR vuole quindi porsi come ideale manifesto per un nuovo modello e modo di concepire il rapporto tra writing ed istituzioni ed al contempo offrire l’opportunità tipica di un indagine che possa far conoscere alla città il valore culturale e sociale di questa particolare forma d’espressione. Ma soprattutto quello che emerge

In questa prima parte vogliamo concentrarci sulla grande esposizione che ha coinvolto gli artisti, tutti Italiani e provenienti da diverse scene, che si sono cimentati in un allestimento ricco di opere con le produzioni più recenti, all’interno delle quali spiccano alcuni lavori realizzati appositamente per lo show, in una mostra che mira ad una forte interazione ed ad un confronto sugli spinti sviluppati proprio dal progetto.

Uno show senza dubbio sfaccettato che ha offerto differenti approcci e dinamiche e che del quale vi diamo modo di apprezzare al meglio attraverso una lunghissima serie di scatti con tutti i dettagli dell’allestimento proposto e con alcune immagini dell’apertura, nei prossimi giorni dedicheremo ampio a spazio agli interventi in strada nel frattempo vi ricordiamo che c’è tempo fino al prossimo 13 di Luglio, il consiglio è quello di farci un salto.

Pics by Dania gennai and Francesco Barbieri

INDOOR OUTDOOR – The Show (Recap)

Andiamo con piacere a dare un primo sguardo ad INDOOR OUTDOOR, progetto di arte urbana a Pisa, con le immagini della collettiva organizzata all’interno degli splendidi spazi del Centro Espositivo SMS con le opere di Aris, Etnik, Francesco Barbieri, Giorgio Bartocci, Lineapiatta e Soap The Wizard.

INDOOR OUTDOOR come intuibile dal nome nasce dall’esigenza di mostrare due aspetti paralleli legati all’artista di oggi in quella che diviene presto una riflessione su questo binomio, da una parte il lavoro in strada con le pareti immerse all’interno di un contesto urbano, dall’altra la produzione per la galleria su supporti tradizionali in questo caso fruibili negli spazi di gallerie e da un pubblico tipico delle mostre.

Due percorsi quindi per capire nel migliore dei modi anzitutto lo sviluppo dell’arte in questi anni e soprattutto mettere il punto su un passaggio graduale compiuto dagli artisti in questi anni, dai primi approcci in strada come writers passando per il conseguente approdo ad una forma di linguaggio nuova nata come naturale evoluzione stilistica e concettuale arrivando in questo modo all’interno delle gallerie. Un percorso quindi strettamente legato e che vuole, proprio mostrando le due identità degli artisti, enfatizzare il concetto di post graffitismo dando appunto un nome, un contesto ed un background ma anche una storia ed una dinamica evolutiva, che finalmente non vada a sfociare in calderoni enormi senza capo ne coda, vedasi la parola street art.

La location scelta in questo senso non è affatto casuale ma anzi va a collocarsi all’interno di una città come Pisa che anzitutto ospita “Tuttomondo“ realizzato dal grande Keith Haring nel 1989 e che a tutt’oggi rappresenta il suo murale più grande, ma non solo il comune si è da sempre dimostrato aperto verso il dialogo con i writers dando loro l’opportunità di esprimersi e non semplicemente mostrando un atteggiamento di censura od ancora peggio di repressione. Di conseguenza la città ha avuto modo di sviluppare una forte scena, dando i natali ad alcuni degli interpreti più importanti, favorendo quindi la crescita del movimento e gettando sopratutto le basi per quello che è stato il successivo sviluppo.

Da questi spunti INDOOR OUTDOOR vuole quindi porsi come ideale manifesto per un nuovo modello e modo di concepire il rapporto tra writing ed istituzioni ed al contempo offrire l’opportunità tipica di un indagine che possa far conoscere alla città il valore culturale e sociale di questa particolare forma d’espressione. Ma soprattutto quello che emerge

In questa prima parte vogliamo concentrarci sulla grande esposizione che ha coinvolto gli artisti, tutti Italiani e provenienti da diverse scene, che si sono cimentati in un allestimento ricco di opere con le produzioni più recenti, all’interno delle quali spiccano alcuni lavori realizzati appositamente per lo show, in una mostra che mira ad una forte interazione ed ad un confronto sugli spinti sviluppati proprio dal progetto.

Uno show senza dubbio sfaccettato che ha offerto differenti approcci e dinamiche e che del quale vi diamo modo di apprezzare al meglio attraverso una lunghissima serie di scatti con tutti i dettagli dell’allestimento proposto e con alcune immagini dell’apertura, nei prossimi giorni dedicheremo ampio a spazio agli interventi in strada nel frattempo vi ricordiamo che c’è tempo fino al prossimo 13 di Luglio, il consiglio è quello di farci un salto.

Pics by Dania gennai and Francesco Barbieri