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GORGO

Axel Void – New Mural in Mexico City

Prosegue il viaggio del grande Axel Void in Messico, l’interprete si è infatti da poco spostato a Città del Messico dove ha da poco terminato un nuovo piccolo lavoro ancora una volta caratterizzato dal serrato dialogo, dai temi e dagli spunti cari alla gente del posto.

Esattamente come accaduto per i precedenti interventi, per questo nuovo lavoro ancora una volta Axel Void va ad inserirsi all’interno delle storie e delle vite delle gente che vive nei luoghi dove ha l’occasione di dipingere. Questa precisa prerogativa sta accompagnando l’interprete nelle sue produzioni che inevitabilmente sono influenzate da temi e spunti legati a questi luoghi, riflettendo in un certo senso lo spirito e le sensazioni delle persone ed al contempo quelle dell’artista che una volta ascoltato e colto gli spunti del caso, va a rielaborarli attraverso la propria e personale pittura. È quindi importante sottolineare come proprio il piglio pittorico dell’interprete vada o sostenere queste profonde riflessioni laddove lo spessore del tratto, con una grande varietà di colori e di pennellate, va quindi ad amplificare tutta la forte caratterizzazione di questi interventi.

Axel Void va quindi ad immergersi all’interno dei tessuti sociali, uscendone colpito dagli spunti, arricchito umanamente e pronto per realizzare e dare voce a queste persone attraverso il proprio lavoro.

Quest’ultima sua fatica dal titolo “Alguien” viene realizzata a pochi passi dalla sede di Graffiti World, coloro che hanno organizzato questo tour Messicano dell’artista, e raccoglie alla perfezioni tutti quegli stimoli tematici e visivi che ne caratterizzano il lavoro. L’intervento questa volta si sposta più sui temi che va a catalizzare ed in particolare sulle riflessioni e gli spunti che l’artista ha avuto modo di trovare durante la sua permanenza nella zona di Hornos.

L’intervento è di fatto un ritratto di uomo chiamato “El Terribile”, una persona dolce che ha lavorato nelle miniere da quando aveva nove anni. A colpire Axel Void è proprio il continuo contrasto tra sentimenti e situazioni, esattamente come l’uomo nonostante la sua indole docile ha un soprannome così forte, lo stesso interprete, passando il pomeriggio con la gente del posto, si accorge del loro calore, della loro umanità e del loro grande senso di comunità e condivisione ma al contempo non può non notare l’utilizzo e l’abuso di Activo, un solvente utilizzato per sturare i tubi, usato qui come droga da parte della grande maggioranza di coetanei dell’interprete.

È proprio questa costante frattura a colpire l’interprete, una sensazione di grande positività, umanità e calore umano ed al contempo una serie di situazioni cattive, tristi per una situazione che accomuna quindi il meglio dell’uomo con il suo lato peggiore.

In attesa di di scoprire nuovi aggiornamenti da questo viaggio dell’interprete, non aggiungiamo altro, vi lasciamo piuttosto ad alcuni scatti che accompagnano il nostro testo insieme al consueto commento dell’artista, dateci un occhiata è tutto dopo il salto e sentitevi liberi di commentare.

Hornos (Ovens) is a neighborhood next to where GraffitiWorld has its office. It got its name because there used to be two big brick ovens in this neighborhood. After passing by everyday through the bridge of Alta Tension, and seeing the neighborhood on one side and a very colorful cemetery on the other, I decided to paint the view of the neighborhood from the bridge. I spent a lot of time detailing all of their small streets and roof tops in the painting, yet I felt like a spectator or a tourist, since I was analyzing them from far away but had not actually walked down to see from the inside. So I thought doing a mural there would be a nice idea.
I went down, asked if I could paint, and met a man called “el terrible”, even though he was a sweet old man. He worked in the mines since he was nine years old, where he got is pseudonym. He soon agreed to have me paint his house. I spent the rest of the afternoon with mixed feelings; hanging out with the charming kids from the neighborhood and the very welcoming people of Hornos. We shared food and laughs, but I also noticed that most of the people my age were openly breathing in this drug they call “Activo”, a dissolvent used to unclog the pipes. Even though they live in what people call humble houses, I have to admit that the sense of community and the physical proximity that they share has its good and bad things, but maintains the sense of humanity that for at least one day felt very warm.
Once I was done with the mural they invited me to play soccer in this beautiful five-a-side pitch they had under the bridge. Many of the people from the neighborhood came to watch the game, where both kids and adults had a kick about. After I came back from playing soccer, I was surprised to find that they covered the text on my wall that read “Nadie” (Nobody), but respected the rest of the piece.
I feel the fair title to this piece should be “Alguien”, Somebody. – Axel Void

Pics via Street Art News

Axel Void – New Mural in Mexico City

Prosegue il viaggio del grande Axel Void in Messico, l’interprete si è infatti da poco spostato a Città del Messico dove ha da poco terminato un nuovo piccolo lavoro ancora una volta caratterizzato dal serrato dialogo, dai temi e dagli spunti cari alla gente del posto.

Esattamente come accaduto per i precedenti interventi, per questo nuovo lavoro ancora una volta Axel Void va ad inserirsi all’interno delle storie e delle vite delle gente che vive nei luoghi dove ha l’occasione di dipingere. Questa precisa prerogativa sta accompagnando l’interprete nelle sue produzioni che inevitabilmente sono influenzate da temi e spunti legati a questi luoghi, riflettendo in un certo senso lo spirito e le sensazioni delle persone ed al contempo quelle dell’artista che una volta ascoltato e colto gli spunti del caso, va a rielaborarli attraverso la propria e personale pittura. È quindi importante sottolineare come proprio il piglio pittorico dell’interprete vada o sostenere queste profonde riflessioni laddove lo spessore del tratto, con una grande varietà di colori e di pennellate, va quindi ad amplificare tutta la forte caratterizzazione di questi interventi.

Axel Void va quindi ad immergersi all’interno dei tessuti sociali, uscendone colpito dagli spunti, arricchito umanamente e pronto per realizzare e dare voce a queste persone attraverso il proprio lavoro.

Quest’ultima sua fatica dal titolo “Alguien” viene realizzata a pochi passi dalla sede di Graffiti World, coloro che hanno organizzato questo tour Messicano dell’artista, e raccoglie alla perfezioni tutti quegli stimoli tematici e visivi che ne caratterizzano il lavoro. L’intervento questa volta si sposta più sui temi che va a catalizzare ed in particolare sulle riflessioni e gli spunti che l’artista ha avuto modo di trovare durante la sua permanenza nella zona di Hornos.

L’intervento è di fatto un ritratto di uomo chiamato “El Terribile”, una persona dolce che ha lavorato nelle miniere da quando aveva nove anni. A colpire Axel Void è proprio il continuo contrasto tra sentimenti e situazioni, esattamente come l’uomo nonostante la sua indole docile ha un soprannome così forte, lo stesso interprete, passando il pomeriggio con la gente del posto, si accorge del loro calore, della loro umanità e del loro grande senso di comunità e condivisione ma al contempo non può non notare l’utilizzo e l’abuso di Activo, un solvente utilizzato per sturare i tubi, usato qui come droga da parte della grande maggioranza di coetanei dell’interprete.

È proprio questa costante frattura a colpire l’interprete, una sensazione di grande positività, umanità e calore umano ed al contempo una serie di situazioni cattive, tristi per una situazione che accomuna quindi il meglio dell’uomo con il suo lato peggiore.

In attesa di di scoprire nuovi aggiornamenti da questo viaggio dell’interprete, non aggiungiamo altro, vi lasciamo piuttosto ad alcuni scatti che accompagnano il nostro testo insieme al consueto commento dell’artista, dateci un occhiata è tutto dopo il salto e sentitevi liberi di commentare.

Hornos (Ovens) is a neighborhood next to where GraffitiWorld has its office. It got its name because there used to be two big brick ovens in this neighborhood. After passing by everyday through the bridge of Alta Tension, and seeing the neighborhood on one side and a very colorful cemetery on the other, I decided to paint the view of the neighborhood from the bridge. I spent a lot of time detailing all of their small streets and roof tops in the painting, yet I felt like a spectator or a tourist, since I was analyzing them from far away but had not actually walked down to see from the inside. So I thought doing a mural there would be a nice idea.
I went down, asked if I could paint, and met a man called “el terrible”, even though he was a sweet old man. He worked in the mines since he was nine years old, where he got is pseudonym. He soon agreed to have me paint his house. I spent the rest of the afternoon with mixed feelings; hanging out with the charming kids from the neighborhood and the very welcoming people of Hornos. We shared food and laughs, but I also noticed that most of the people my age were openly breathing in this drug they call “Activo”, a dissolvent used to unclog the pipes. Even though they live in what people call humble houses, I have to admit that the sense of community and the physical proximity that they share has its good and bad things, but maintains the sense of humanity that for at least one day felt very warm.
Once I was done with the mural they invited me to play soccer in this beautiful five-a-side pitch they had under the bridge. Many of the people from the neighborhood came to watch the game, where both kids and adults had a kick about. After I came back from playing soccer, I was surprised to find that they covered the text on my wall that read “Nadie” (Nobody), but respected the rest of the piece.
I feel the fair title to this piece should be “Alguien”, Somebody. – Axel Void

Pics via Street Art News