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Gaia – New Mural for Year of Altruism in Greenville

Ci spostiamo a Greenville in Carolina del Sud dove il grande Gaia ha da poco terminato questa nuova pittura su questa grande parete in occasione dell’interessante Year of Altruism Project per il quale l’interprete ha dato ampio sfogo al suo peculiare impasto tematico e visivo.

Alla base del progetto troviamo una vera e proprio missione, gli organizzatori da un anno a questa parte stanno portando avanti progetti, celebrazioni e commemorazioni incentrati proprio sull’idea di altruismo inteso come azione attiva, pensiero ed infine vera e proprio parola, all’interno della comunità della cittadina americana.

Non stupisce quindi affatto la chiamata di uno dei pochi artisti che così bene riesce a dialogare con le città e con le comunità all’interno delle quali lavora, in questo senso il lavoro di Gaia come abbiamo avuto il piacere di vedere coglie alla perfezione tutti quegli elementi così come le storie e le vicissitudine del luogo andando ad elaborare una sorta di puzzle composto da concetti e spunti sotto forma di immagini e rimandi.

Risulta quindi sempre piuttosto interessante inserirsi all’interno ed osservare da vicino i lavori dell’interprete in modo da poter vedere e cogliere con i propri occhi tutti quei temi e gli stimoli che hanno influenzato l’artista durante il personale processo di creazione.

La parete realizzata a Greenville va a raccogliere alla perfezioni tutte queste prerogative in funzione di un lavoro che va a sottolineare in particolare l’azione di rinnovamento che sta attraversando i quattro mulini del Reedy River Falls. In particolare Gaia va a rielaborarne l’aspetto finale attraverso una pittura che presenta le immagini in sequenza e deformata degli stessi e dei loft da essi ricavati. In sequenza vediamo quindi i loft di Mils Mill, quelli di Greenville dell’ex Monahagen Mill ed infine quello di Woodside il tutto accompagnato dall’immagine dell’impianto di produzione della mayonese Duke trasformato ora nello spazio artistico Wyche Pavilion – Peace Center of the Performing Arts per quella che quindi un trasformazione totale in luoghi legati al consumo, alla cultura nonché in nuovi posti letto. L’artista mette quindi l’accento su un processo di cambiamento inserendo infine all’interno dell’opera realizzata un riferimento alla forte influenza religiosa della cittadina, con i gigli che accompagnano le strutture a rappresentare sia la purezza che il veleno e ancora, una serie di mattoni rossi distrutti da dove emergono un memoriale per Webster Street e Phillis Wheatley il quartiere afroamericano che cancellato da questa zona, il tutto per un risultato finale come sempre carico di spunti, riflessioni e chiavi di letture differenti.

In calce al nostro testo trovate una serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica realizzata dall’interprete Statunitense, dateci un occhiata siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare tutto il grande impatto nonché il senso tematico del lavoro.

Finished wall for #yearofaltruism in Greenville SC. The mural features the warped images of four mills that have been repurposed or are slated for renovation flowing through the Reedy River falls. The Lofts at the Mills Mill, the Lofts of Greenville in The former Monahagen Mill, the Woodside Mill which is undergoing conversion and finally the coach factory and Duke’s Mayonnaise facility which has now been turned into an event space in the Wyche Pavilion of the Peace Center of the Performing Arts. Sites of employment have now become places of consumption, residence and culture. Preservation of heritage demands significant investment that makes affordable housing options within such structure infeasible. Global competition restructures the lives of working class and white collar communities as the South meets the 21st century. The calla lillies are a nod to the bible minded nature of Greenville, flowers that represent purity yet are also poisonous. They are paired with the tumbling red brick of change and destruction. A single story brick duplex emerges out of the top left of the composition with the phrases Webster Street and Phillis Wheatley as a memorial to the African American neighborhood that has since been erased from this area. I am very grateful to The Year Of Altruism Foundation for including me in their programming and inviting me to Greenville. A special thanks to Steve Cohen and Don Kliburg for orchestrating this project.

Thanks to The Artist for Info e Pics

Gaia – New Mural for Year of Altruism in Greenville

Ci spostiamo a Greenville in Carolina del Sud dove il grande Gaia ha da poco terminato questa nuova pittura su questa grande parete in occasione dell’interessante Year of Altruism Project per il quale l’interprete ha dato ampio sfogo al suo peculiare impasto tematico e visivo.

Alla base del progetto troviamo una vera e proprio missione, gli organizzatori da un anno a questa parte stanno portando avanti progetti, celebrazioni e commemorazioni incentrati proprio sull’idea di altruismo inteso come azione attiva, pensiero ed infine vera e proprio parola, all’interno della comunità della cittadina americana.

Non stupisce quindi affatto la chiamata di uno dei pochi artisti che così bene riesce a dialogare con le città e con le comunità all’interno delle quali lavora, in questo senso il lavoro di Gaia come abbiamo avuto il piacere di vedere coglie alla perfezione tutti quegli elementi così come le storie e le vicissitudine del luogo andando ad elaborare una sorta di puzzle composto da concetti e spunti sotto forma di immagini e rimandi.

Risulta quindi sempre piuttosto interessante inserirsi all’interno ed osservare da vicino i lavori dell’interprete in modo da poter vedere e cogliere con i propri occhi tutti quei temi e gli stimoli che hanno influenzato l’artista durante il personale processo di creazione.

La parete realizzata a Greenville va a raccogliere alla perfezioni tutte queste prerogative in funzione di un lavoro che va a sottolineare in particolare l’azione di rinnovamento che sta attraversando i quattro mulini del Reedy River Falls. In particolare Gaia va a rielaborarne l’aspetto finale attraverso una pittura che presenta le immagini in sequenza e deformata degli stessi e dei loft da essi ricavati. In sequenza vediamo quindi i loft di Mils Mill, quelli di Greenville dell’ex Monahagen Mill ed infine quello di Woodside il tutto accompagnato dall’immagine dell’impianto di produzione della mayonese Duke trasformato ora nello spazio artistico Wyche Pavilion – Peace Center of the Performing Arts per quella che quindi un trasformazione totale in luoghi legati al consumo, alla cultura nonché in nuovi posti letto. L’artista mette quindi l’accento su un processo di cambiamento inserendo infine all’interno dell’opera realizzata un riferimento alla forte influenza religiosa della cittadina, con i gigli che accompagnano le strutture a rappresentare sia la purezza che il veleno e ancora, una serie di mattoni rossi distrutti da dove emergono un memoriale per Webster Street e Phillis Wheatley il quartiere afroamericano che cancellato da questa zona, il tutto per un risultato finale come sempre carico di spunti, riflessioni e chiavi di letture differenti.

In calce al nostro testo trovate una serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica realizzata dall’interprete Statunitense, dateci un occhiata siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare tutto il grande impatto nonché il senso tematico del lavoro.

Finished wall for #yearofaltruism in Greenville SC. The mural features the warped images of four mills that have been repurposed or are slated for renovation flowing through the Reedy River falls. The Lofts at the Mills Mill, the Lofts of Greenville in The former Monahagen Mill, the Woodside Mill which is undergoing conversion and finally the coach factory and Duke’s Mayonnaise facility which has now been turned into an event space in the Wyche Pavilion of the Peace Center of the Performing Arts. Sites of employment have now become places of consumption, residence and culture. Preservation of heritage demands significant investment that makes affordable housing options within such structure infeasible. Global competition restructures the lives of working class and white collar communities as the South meets the 21st century. The calla lillies are a nod to the bible minded nature of Greenville, flowers that represent purity yet are also poisonous. They are paired with the tumbling red brick of change and destruction. A single story brick duplex emerges out of the top left of the composition with the phrases Webster Street and Phillis Wheatley as a memorial to the African American neighborhood that has since been erased from this area. I am very grateful to The Year Of Altruism Foundation for including me in their programming and inviting me to Greenville. A special thanks to Steve Cohen and Don Kliburg for orchestrating this project.

Thanks to The Artist for Info e Pics