Basik – New Mural near Matmata, Tunisia
Dopo aver da poco e con successo aperto la sua “Tabula Aut Mortem“ all’interno degli spazi della Avantgarden Gallery di Milano, il grande Basik è partito per un piccolo viaggio alla volta della Tunisia dove ha da poco terminato questo suo primo intervento.
Questo suo ultimo lavoro porta avanti il percorso e la ricerca stilistica che da sempre contraddistingue l’operato dell’interprete Italiano, come abbiamo avuto modo di vedere Basik porta avanti una personale ricerca visiva che lo vede impegnarsi in due precisi percorsi tematici, da una parte i volti ed i corpi delle sue canoniche figure total black dove l’artista sviluppa trame cromatiche espressive e viscerali, dall’altra un continuo sviluppo sulle mani e sul loro movimento di cui proprio quest’ultimo pezzo è la diretta conseguenza ed ultimo approdo. In questo suo particolare filone tematico l’interprete sceglie di affidarsi al nero, al bianco ed al colore ore come unici interlocutori cromatici andando a sviluppare temi, situazioni ed argomenti spesso intrecciati nel folklore, nel mistico e più in generale nella superstizione e cultura popolare, raccogliendone spunti e con essi sviluppando determinate pose e visioni catartiche che vanno ad alimentare il senso di profondità e sopratutto l’impatto e l’interazione di chi ha la possibilità di vederle da vicino. L’intreccio simbiotico e riflessivo che l’interprete porta in dote nei suoi lavori va quindi ad alimentare un dialogo per certi versi criptico e più basato su un livello emotivo, le opere richiamano immagini e sensazioni, come se in realtà fossero note, lasciandoci in sospeso a domandarci ed ad interrogarci sull’effettivo significato.
Questo ultimo viaggio dell’artista offre l’opportunità allo stesso di dialogare con maggiore enfasi con la particolare scenografia che fa da sfondo alle sue creazioni, ci troviamo vicino al villaggio troglodita di Matmata dove sorge questa scuola abbandonata proprio in mezzo ad una zona desertica piena di rocce rosse, sulla struttura Basik va quindi a sviluppare una delle sue canoniche mani affidandosi questi volta ad una visione maggiormente sottile, l’arto si fa infatti più affusolato e meno gonfio, i dettagli delle dita così come quelli dei segni sul palco, tutti rigorosamente in bianco, fanno posto ad uno piccolo occhio posto proprio al centro, la pupilla di colore ore va direttamente a riprendere lo stesso colore della base del polso accompagnando chi osserva in un susseguirsi di sensazioni differenti. L’impatto con il lavoro alimentato dal particolare spot scelto dall’artista va a richiamare come sempre i tratti mistici ed onirici del lavoro dell’artista, in un perfetto equilibrio cromatico spezzato unicamente dalla venature bianche che compongo la trama cutanea della mano nonché le linee di costruzioni della stessa.
Dopo il salto vi diamo l’opportunità di immergervi nel migliore dei modi all’interno del peculiare panorama nord africano con una bella serie di scatti, il sole caldo ed il deserto ad ampliare l’eccellente risultato finale, dateci un occhiata e restate sintonizzati per i successivi aggiornamenti sul viaggio.
Thanks to The Artist for The Pics