Gola Hundun x Paulo Auma – “HIBRIDO” Project in Curitiba
Riavvolgiamo il nastro di qualche anno, posiamo lo sguardo su un progetto inedito realizzato dal nostro Gola Hundun insieme a Paulo Auma a Curitiba in Brasile all’interno del Centro de Creatividade Parque di San Lorenzo che accoglie all’interno dei suoi spazi, un piccolo allestimento, una grande installazione e per finire un opera murale.
Il progetto s’intitola “HIBRIDO” e vede i due artisti, come è facilmente intuibile dal nome stesso, andare a proporre una riflessione sul concetto stesso di ibrido, in particolar modo sugli ibridi genetici, animali ed esseri geneticamente modificati dallo stesso essere umano per scopi puramente utilitaristici, il tutto come sempre miscelato attraverso il particolare filtro tematico di due artisti con un velo di provocazione ed ironia. Da questo preciso e particolare spunto Gola Hundun e Paulo Auma vanno a sviluppare un dialogo multi sfaccettato andando a servirsi di percorsi e medium differenti, dalla pittura alle qualità istallative del duo, arrivando infine all’allestimento all’interno del centro brasiliano, emerge così un filo conduttore squisitamente visivo oltre che tematico e che riesce ad abbracciare ed a trattare un argomento spinoso e profondo attraverso quelle che sono le peculiarità visive di ogni singolo artista e che trovano nell’utilizzo spasmodico del colore il necessario e deciso punto d’incontro.
Vogliamo porre l’attenzione sulla grande installazione che nella sua bizzarra fisionomia va a sviluppare la forma e l’aspetto di un essere immaginato ed in cui lo stesso Gola è parte integrante. Ci troviamo infatti di fronte ad una sorta di esperimento fallito, abitante di un futuro prossimo e raccapricciante, la particolare struttura dell’installazione alimenta il tema stesso del progetto celando nel suo grembo una piscina dove lo stesso Gola Hundun si diverte a nuotare, si ha così l’impressione di un ipotetico parto dove è lo stesso artista a rappresentare il bambino nella pancia, una differente chiave di lettura porta piuttosto ad una diversa interpretazione in cui l’uomo stesso è prigioniero della figura, incatenato al suo interno e tanta invano di liberarsi.
L’impatto generale con il progetto e con le sue differenti sfaccettature ci ha colpito, la difficoltà di trattare argomenti di questo tipo viene completamente spazzata via dall’inventiva stessa degli artisti che proprio nell’installazione danno il meglio di loro stessi in quello che le fattezze di un grande totem, per metà divertimento per metà riflessione, per poi spostarsi sulla parete per realizzare, attraverso il canonico stile visivo, un bel intervento che raccoglie in eredità le tinte cromatiche e le influenze naturali di ciascuno dei due artisti.
Ad accompagnarvi in questo nuovo sogno ad occhi aperti una ricchissima serie di scatti che ripercorrono i momenti di realizzazione della grande opera, passando per alcune immagini dell’allestimento fino ad arrivare al work in progress del bel dipinto, è tutto dopo il salto, il consiglio è quello di darci un occhiata per riuscire a cogliere al meglio tutta la profondità e lo spessore di questo interessante progetto.
Pics by Fernando Cesar