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TraMe – Tracce di Memorie: Un’indagine sulla memoria storica e culturale di Rieti

Da circa un anno a Rieti si respira un aria diversa, l’avvio del progetto TraMe – Tracce di Memoria curato da Annalisa Ferraro di The Uncommon Factory ha saputo cambiare il volto della città. Il progetto, supportato dai Fondi FESR e promosso dalla Regione Lazio, ha saputo attivare una serie di eventi e progettualità ideati per la città di Rieti e interamente plasmati su quelle che sono le sue peculiarità.

TraMe nasce infatti dal confronto con il contesto urbano, paesaggistico e il patrimonio culturale, storico-artistico della cittadina laziale. Al centro del progetto l’idea di un recupero della memoria e della conoscenza storica degli eventi che hanno contribuito a formarla, con l’intento di immaginare e avviare un’idea di rinascita.

Attraverso il dialogo con Rieti e con la sua comunità, il progetto ha imbastito quindi una serie di eventi, mostre, attività formative ed educative ed interventi di arte pubblica, quanto mai capaci di portare nuovo valore culturale alla città, partendo dalle sue radici e dalle tracce ivi presenti.

La scelta di utilizzare il linguaggio dell’arte urbana, oltre ad arricchire il paesaggio cittadino con una pratica contemporanea, ha avuto come filo conduttore una rielaborazione personale dell’eredità storica e pittorica della città di Rieti. Gli artisti si sono quindi confrontati con contesti differenti tra loro, tutti centrali nelle cultura reatina e fondamentali per ricostruire le vicende storiche che hanno attraversato la città.

Ozmo – “Al suono delle trombe” c/o Palazzo di Giustizia di Rieti

L’opera dipinta da Ozmo trae ispirazione dal passato e da due gesti simili eppure profondamente diversi, il dono della salvezza e quello della schiavitù, mettendo quindi al centro il concetto di giustizia, quanto mai attinente visto che l’opera è stata dipinta sulla facciata del Tribunale di Rieti.
L’artista sviluppa l’opera attraverso due differenti livelli: il primo è ispirato all’affresco “Il Giudizio Universale” dei fratelli Torresani, conservato a Rieti nell’Oratorio di San Pietro Martire, e da cui Ozmo cattura la fatica e la sofferenza con cui i santi si impegnano a salvare le anime periclitanti. Il secondo invece è una rielaborazione della famosa statua “Ratto delle Sabine”, realizzata da Giambologna e conservata presso la Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria a Firenze. Da questa l’artista coglie la violenza e la drammaticità del famoso rapimento, la potenza racchiusa nei corpi giovani e la resa di un corpo senile, sulle cui spalle pesano non solo gli anni, ma anche tutti i mali e le angosce del genere umano.
Al suono delle trombe è un’opera attuale che ricorda a tutti noi lo scorrere del tempo, la giustizia che farà inevitabilmente il suo corso, l’esaurirsi delle possibilità di rimediare agli errori fatti, non solo nella sfera individuale ma anche in quella globale.

Neve c/o Frazione Sant’Elia

L’opera di Neve è stata realizzata su una superficie di quasi 50 mt, all’interno della storica frazione di Sant’Elia. La zona è una tappa fondamentale del Cammino Francescano e al suo interno si trova l’affresco raffigurante San Francesco che detta la Regola e la memoria del miracolo “La guarigione dei buoi di Sant’Elia”.
Neve prende ispirazione propria da quest’ultimo realizzando un’opera evocativa, caratterizzata dalla consueta realizzazione con le bombolette spray, facilmente decodificabile da chi si troverà a percorrere il famoso cammino religioso. Un opera che si connette con il passato quindi attraverso un estetica moderna che grazie alla sua energia racchiude e racconta al meglio le angosce, le paure e le speranze dei nostri tempi.

Ale Senso “L’uno nell’altro” c/o Camera di Commercio di Rieti

L’opera di Ale Senso è il risultato di un attenta ricerca sui riferimenti storico culturali ed artistici del luogo, in particolare sui reperti archeologici presenti nella Sezione Archeologica del Museo Civico di Rieti. L’artista realizza quindi un anfora romana con al suo interno una piccola anfora sabina, riprendendo quindi quel rapporto di dipendenza e scambio intercorso tra le due culture, una, la prima, nata sulle spalle dell’altra, più antica e già solida. Le due figure sono poi immerse all’intero di un rigoglioso fogliame, realizzato come allegoria sul patrimonio naturalistico che avvolge il territorio reatino, prezioso per l’agricoltura e per il turismo. Le due anfore poggiano le loro basi su quel che sembra essere il ponte cittadino dall’aspetto di una ruota dentata, una rappresentazione simbolica dell’industria, fulcro dell’attuale economia locale. Infine mani e braccia forti di lavoratori del luogo si fanno sostegno della storia e della cultura della città.

Ale Senso “Il Pendolo” c/o Camera di Commercio di Rieti

A completare l’esperienza di Ale Senso per il progetto TraMe, una seconda opera realizzata sulle facciate laterali della Camera di Commercio. Ispirata dalle opere di Antonino Calcagnadoro e Arduino Angelucci , l’intervento racconta una duplice storia attraverso allegorie e riferimenti legati alla città di Rieti.
Da un lato, un volto anziano evoca la storia industriale della città, i ricordi della comunità operaia prendono forma nella sagoma lontana del primo zuccherificio d’Italia. La figura del cavallo è un omaggio alla forza, alla resistenza e alla tempra di quei lavoratori che hanno contribuito alla crescita della città.
Nell’altro trova spazio il volto di una giovane, intento a guardare verso il futuro, con all’orecchio un pendolo che infonde desiderio di conoscenza nel giovane con il capo chino sui libri, guidandolo nella ricerca di un equilibrio tra la conservazione delle tradizioni e l’impaziente spinta verso il futuro.
Le due sezioni sono legate da un gregge di pecore che, percorrendo una scena dopo l’altra, legano in maniera inscindibile il passato con il futuro.

Sbagliato “Strappo alla regola” c/o Museo Civico di Rieti

Il Museo Civico, nella sede di Via Sant’Anna, ha invece accolto l’intervento di SBAGLIATO. Il collettivo romano per quest’opera ha individuato un dettaglio dell’affresco di Domenico Papa, “La madonna protegge i fedeli dagli strali della peste”, conservato nella Chiesa di San Domenico. SBAGLIATO hanno lavorato per integrarlo all’interno del porticato coperto dell’ex Monastero di S. Lucia, attraverso un ingrandimento delle immagini prelevate fotograficamente dal contesto originario.
I soggetti protagonisti dell’opera originale, la Madonna della Misericordia e la figura severa di Dio vengono evocati attraverso la devozione e la sacralità con cui angeli e Santi gli si rivolgono. L’opera, attraverso un leggero trattamento cromatico, appare perfettamente assorbita dalla superficie, rendendo per un attimo reale un pezzo di storia mai avvenuto: Domenico Papa, duecento anni dopo la fondazione del complesso monumentale, ne affresca una delle pareti, regalando alla città e ai suoi fedeli un’altra opera preziosa, di grande valore per i contemporanei e per i secoli a venire.

Alberonero “PILA” c/o Piazza Cesare Battisti

PILA è l’installazione temporanea realizzata da Alberonero all’interno del Belvedere di Piazza Cesare Battisti a Rieti. L’intervento si rifà alla pratica dell’artista italiano proponendo un nuovo intimo dialogo con lo spazio, utilizzando l’arte come elemento fondamentale del paesaggio.
L’installazione va infatti ad affacciarsi sui tetti della parte antica della città, verso il panorama circostante. Dialoga da un lato con la Cattedrale di Santa Maria Assunta e con le architetture contemporanee, dall’altro con il Giardino del Vignola e le due piazze principali della città, Piazza Cesare Battisti e Piazza Vittorio Emanuele. L’area, tra le più frequentate della città, attraverso l’intervento di Alberonero rafforza il suo ruolo di spazio dedicato alla contemplazione, all’osservazione della storia cittadina e della natura che da sempre l’avvolge.

Fotografie di Marco Bellucci e Gianluca Gasbarri

TraMe – Tracce di Memorie: Un’indagine sulla memoria storica e culturale di Rieti

Da circa un anno a Rieti si respira un aria diversa, l’avvio del progetto TraMe – Tracce di Memoria curato da Annalisa Ferraro di The Uncommon Factory ha saputo cambiare il volto della città. Il progetto, supportato dai Fondi FESR e promosso dalla Regione Lazio, ha saputo attivare una serie di eventi e progettualità ideati per la città di Rieti e interamente plasmati su quelle che sono le sue peculiarità.

TraMe nasce infatti dal confronto con il contesto urbano, paesaggistico e il patrimonio culturale, storico-artistico della cittadina laziale. Al centro del progetto l’idea di un recupero della memoria e della conoscenza storica degli eventi che hanno contribuito a formarla, con l’intento di immaginare e avviare un’idea di rinascita.

Attraverso il dialogo con Rieti e con la sua comunità, il progetto ha imbastito quindi una serie di eventi, mostre, attività formative ed educative ed interventi di arte pubblica, quanto mai capaci di portare nuovo valore culturale alla città, partendo dalle sue radici e dalle tracce ivi presenti.

La scelta di utilizzare il linguaggio dell’arte urbana, oltre ad arricchire il paesaggio cittadino con una pratica contemporanea, ha avuto come filo conduttore una rielaborazione personale dell’eredità storica e pittorica della città di Rieti. Gli artisti si sono quindi confrontati con contesti differenti tra loro, tutti centrali nelle cultura reatina e fondamentali per ricostruire le vicende storiche che hanno attraversato la città.

Ozmo – “Al suono delle trombe” c/o Palazzo di Giustizia di Rieti

L’opera dipinta da Ozmo trae ispirazione dal passato e da due gesti simili eppure profondamente diversi, il dono della salvezza e quello della schiavitù, mettendo quindi al centro il concetto di giustizia, quanto mai attinente visto che l’opera è stata dipinta sulla facciata del Tribunale di Rieti.
L’artista sviluppa l’opera attraverso due differenti livelli: il primo è ispirato all’affresco “Il Giudizio Universale” dei fratelli Torresani, conservato a Rieti nell’Oratorio di San Pietro Martire, e da cui Ozmo cattura la fatica e la sofferenza con cui i santi si impegnano a salvare le anime periclitanti. Il secondo invece è una rielaborazione della famosa statua “Ratto delle Sabine”, realizzata da Giambologna e conservata presso la Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria a Firenze. Da questa l’artista coglie la violenza e la drammaticità del famoso rapimento, la potenza racchiusa nei corpi giovani e la resa di un corpo senile, sulle cui spalle pesano non solo gli anni, ma anche tutti i mali e le angosce del genere umano.
Al suono delle trombe è un’opera attuale che ricorda a tutti noi lo scorrere del tempo, la giustizia che farà inevitabilmente il suo corso, l’esaurirsi delle possibilità di rimediare agli errori fatti, non solo nella sfera individuale ma anche in quella globale.

Neve c/o Frazione Sant’Elia

L’opera di Neve è stata realizzata su una superficie di quasi 50 mt, all’interno della storica frazione di Sant’Elia. La zona è una tappa fondamentale del Cammino Francescano e al suo interno si trova l’affresco raffigurante San Francesco che detta la Regola e la memoria del miracolo “La guarigione dei buoi di Sant’Elia”.
Neve prende ispirazione propria da quest’ultimo realizzando un’opera evocativa, caratterizzata dalla consueta realizzazione con le bombolette spray, facilmente decodificabile da chi si troverà a percorrere il famoso cammino religioso. Un opera che si connette con il passato quindi attraverso un estetica moderna che grazie alla sua energia racchiude e racconta al meglio le angosce, le paure e le speranze dei nostri tempi.

Ale Senso “L’uno nell’altro” c/o Camera di Commercio di Rieti

L’opera di Ale Senso è il risultato di un attenta ricerca sui riferimenti storico culturali ed artistici del luogo, in particolare sui reperti archeologici presenti nella Sezione Archeologica del Museo Civico di Rieti. L’artista realizza quindi un anfora romana con al suo interno una piccola anfora sabina, riprendendo quindi quel rapporto di dipendenza e scambio intercorso tra le due culture, una, la prima, nata sulle spalle dell’altra, più antica e già solida. Le due figure sono poi immerse all’intero di un rigoglioso fogliame, realizzato come allegoria sul patrimonio naturalistico che avvolge il territorio reatino, prezioso per l’agricoltura e per il turismo. Le due anfore poggiano le loro basi su quel che sembra essere il ponte cittadino dall’aspetto di una ruota dentata, una rappresentazione simbolica dell’industria, fulcro dell’attuale economia locale. Infine mani e braccia forti di lavoratori del luogo si fanno sostegno della storia e della cultura della città.

Ale Senso “Il Pendolo” c/o Camera di Commercio di Rieti

A completare l’esperienza di Ale Senso per il progetto TraMe, una seconda opera realizzata sulle facciate laterali della Camera di Commercio. Ispirata dalle opere di Antonino Calcagnadoro e Arduino Angelucci , l’intervento racconta una duplice storia attraverso allegorie e riferimenti legati alla città di Rieti.
Da un lato, un volto anziano evoca la storia industriale della città, i ricordi della comunità operaia prendono forma nella sagoma lontana del primo zuccherificio d’Italia. La figura del cavallo è un omaggio alla forza, alla resistenza e alla tempra di quei lavoratori che hanno contribuito alla crescita della città.
Nell’altro trova spazio il volto di una giovane, intento a guardare verso il futuro, con all’orecchio un pendolo che infonde desiderio di conoscenza nel giovane con il capo chino sui libri, guidandolo nella ricerca di un equilibrio tra la conservazione delle tradizioni e l’impaziente spinta verso il futuro.
Le due sezioni sono legate da un gregge di pecore che, percorrendo una scena dopo l’altra, legano in maniera inscindibile il passato con il futuro.

Sbagliato “Strappo alla regola” c/o Museo Civico di Rieti

Il Museo Civico, nella sede di Via Sant’Anna, ha invece accolto l’intervento di SBAGLIATO. Il collettivo romano per quest’opera ha individuato un dettaglio dell’affresco di Domenico Papa, “La madonna protegge i fedeli dagli strali della peste”, conservato nella Chiesa di San Domenico. SBAGLIATO hanno lavorato per integrarlo all’interno del porticato coperto dell’ex Monastero di S. Lucia, attraverso un ingrandimento delle immagini prelevate fotograficamente dal contesto originario.
I soggetti protagonisti dell’opera originale, la Madonna della Misericordia e la figura severa di Dio vengono evocati attraverso la devozione e la sacralità con cui angeli e Santi gli si rivolgono. L’opera, attraverso un leggero trattamento cromatico, appare perfettamente assorbita dalla superficie, rendendo per un attimo reale un pezzo di storia mai avvenuto: Domenico Papa, duecento anni dopo la fondazione del complesso monumentale, ne affresca una delle pareti, regalando alla città e ai suoi fedeli un’altra opera preziosa, di grande valore per i contemporanei e per i secoli a venire.

Alberonero “PILA” c/o Piazza Cesare Battisti

PILA è l’installazione temporanea realizzata da Alberonero all’interno del Belvedere di Piazza Cesare Battisti a Rieti. L’intervento si rifà alla pratica dell’artista italiano proponendo un nuovo intimo dialogo con lo spazio, utilizzando l’arte come elemento fondamentale del paesaggio.
L’installazione va infatti ad affacciarsi sui tetti della parte antica della città, verso il panorama circostante. Dialoga da un lato con la Cattedrale di Santa Maria Assunta e con le architetture contemporanee, dall’altro con il Giardino del Vignola e le due piazze principali della città, Piazza Cesare Battisti e Piazza Vittorio Emanuele. L’area, tra le più frequentate della città, attraverso l’intervento di Alberonero rafforza il suo ruolo di spazio dedicato alla contemplazione, all’osservazione della storia cittadina e della natura che da sempre l’avvolge.

Fotografie di Marco Bellucci e Gianluca Gasbarri