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PGSD Post-Graffiti Stress Disorder: La mostra di Altrove al Museo MARCA di Catanzaro

Gli artisti sono tra le persone più sensibili ai cambiamenti e proprio per questo rivestono un importante ruolo sociale all’interno della società. La loro produzione analizza il contesto storico attraverso differenti e personali punti di vista ed è proprio in questo modo che si restituisce dignità all’arte. Questo è un aspetto importante, assolutamente centrale per capire l’esperienza Altrove.

Parlo di esperienza perché sarebbe riduttivo e superficiale etichettare un progetto come quello calabrese come un semplice festival d’arte urbana. Edoardo Suraci e Vincenzo Costantino hanno costruito un qualcosa di reale attraverso una forza proveniente dal basso, alimentata da uno spirito collaborativo ed inclusivo e da una estetica in netto contrasto con le rassegne e i progetti d’arte pubblica che stanno sempre più ‘occupando’ gli spazi delle nostre città.

Fin dal principio Altrove si è sviluppato attraverso un rapporto diretto e imprescindibile da Catanzaro e con la sua collettività. C’è stata la volontà di dialogare con una città spenta, rassegnata e falcidiata dal degrado estetico e sociale per creare un tipo diverso di narrazione capace di dare forma e sostanza ad un futuro non solo diverso ma sopratutto possibile. Si è scelto di lavorare attraverso il mantra della condivisione, alimentando lo scambio tra gli artisti, gli organizzatori e le persone che vivono e respirano la città giorno dopo giorno.

Tutto ciò si traduce in un contatto diretto e distante dalle dinamiche di “riqualificazione delle città attraverso il colore”, un approccio figlio dell’esigenza di proporre un linguaggio non facilmente comprensibile e proprio per questo capace di alzare il livello della cultura delle persone. Gli artisti attraverso la loro sensibilità a Catanzaro trovano una realtà unica nel suo genere dove hanno l’opportunità di sperimentare liberamente, di agire nello spazio per osmosi, intercettatando e rielaborando, attraverso i propri sentimenti ed emozioni, le singole, condivise e personali esperienze legate al posto.

Fedele alla propria idea di esperienza artistica contemporanea, la quinta edizione di Altrove è una precisa presa di posizione in netto contrasto con le dinamiche rodate e scariche di contenuto che stanno sempre più interessando l’arte urbana. Post-Graffiti Stress Disorder, titolo della quinta incarnazione di Altrove, prosegue sul tracciato della sperimentazione condivisa orientando il proprio sguardo agli spazi museali con una collettiva presso il Museo MARCA di Catanzaro.

Il titolo dell’esposizione deriva da PTSD Post-Traumatic Stress Disorder, disturbo da stress post traumatico caratterizzato da forti sofferenze psicologiche derivanti da un evento traumatico. Il trauma in questione sono i graffiti e la loro diffusione a livello mondiale che ha generato un fastidio ‘visuale’ capace di condizionare la percezione di massa di una forma d’arte figlia dei nostri tempi.

La collettiva consolida una specifica idea d’avanguardia artistica contemporanea rappresentata in questa occasione da: Abcdef, Alexandre Bavard, Boris Tellegen, Canemorto, Jeroen Erosie, Gruppo OK, Mafia Tabak, Saeio, Sbagliato e Tybet, con l’intento di sottolineare definitivamente l’importanza e la contemporaneità critica ed estetica dei graffiti e di ciò che dagli anni ’70 ad oggi hanno saputo scatenare. Non solo, i temi della mostra vanno di pari passo con l’esigenza di dissociarsi da quei progetti scarichi di contenuto con i quali si sceglie di ‘abbellire’ la città attraverso opere ed interventi distruttivi per la ricerca artistica e legati all’accontentamento del gusto comune storicamente distante dai linguaggi dell’arte moderna e contemporanea.

In risposta a ciò PGSD è stata strutturata come una mostra collettiva interamente realizzata in residenza. Gli artisti, riprendendo quelle dinamiche di velocità, incontro e contaminazione tipiche dei graffiti, hanno lavorato all’interno degli spazi museali per una settimana producendo in loco tutte le circa 40 opere esposte.

Museo Marca
Via Alessandro Turco, 63
88100 Catanzaro CZ

Photo by Angelo Jaroszuk Bogasz courtesy of Altrove

PGSD Post-Graffiti Stress Disorder: La mostra di Altrove al Museo MARCA di Catanzaro

Gli artisti sono tra le persone più sensibili ai cambiamenti e proprio per questo rivestono un importante ruolo sociale all’interno della società. La loro produzione analizza il contesto storico attraverso differenti e personali punti di vista ed è proprio in questo modo che si restituisce dignità all’arte. Questo è un aspetto importante, assolutamente centrale per capire l’esperienza Altrove.

Parlo di esperienza perché sarebbe riduttivo e superficiale etichettare un progetto come quello calabrese come un semplice festival d’arte urbana. Edoardo Suraci e Vincenzo Costantino hanno costruito un qualcosa di reale attraverso una forza proveniente dal basso, alimentata da uno spirito collaborativo ed inclusivo e da una estetica in netto contrasto con le rassegne e i progetti d’arte pubblica che stanno sempre più ‘occupando’ gli spazi delle nostre città.

Fin dal principio Altrove si è sviluppato attraverso un rapporto diretto e imprescindibile da Catanzaro e con la sua collettività. C’è stata la volontà di dialogare con una città spenta, rassegnata e falcidiata dal degrado estetico e sociale per creare un tipo diverso di narrazione capace di dare forma e sostanza ad un futuro non solo diverso ma sopratutto possibile. Si è scelto di lavorare attraverso il mantra della condivisione, alimentando lo scambio tra gli artisti, gli organizzatori e le persone che vivono e respirano la città giorno dopo giorno.

Tutto ciò si traduce in un contatto diretto e distante dalle dinamiche di “riqualificazione delle città attraverso il colore”, un approccio figlio dell’esigenza di proporre un linguaggio non facilmente comprensibile e proprio per questo capace di alzare il livello della cultura delle persone. Gli artisti attraverso la loro sensibilità a Catanzaro trovano una realtà unica nel suo genere dove hanno l’opportunità di sperimentare liberamente, di agire nello spazio per osmosi, intercettatando e rielaborando, attraverso i propri sentimenti ed emozioni, le singole, condivise e personali esperienze legate al posto.

Fedele alla propria idea di esperienza artistica contemporanea, la quinta edizione di Altrove è una precisa presa di posizione in netto contrasto con le dinamiche rodate e scariche di contenuto che stanno sempre più interessando l’arte urbana. Post-Graffiti Stress Disorder, titolo della quinta incarnazione di Altrove, prosegue sul tracciato della sperimentazione condivisa orientando il proprio sguardo agli spazi museali con una collettiva presso il Museo MARCA di Catanzaro.

Il titolo dell’esposizione deriva da PTSD Post-Traumatic Stress Disorder, disturbo da stress post traumatico caratterizzato da forti sofferenze psicologiche derivanti da un evento traumatico. Il trauma in questione sono i graffiti e la loro diffusione a livello mondiale che ha generato un fastidio ‘visuale’ capace di condizionare la percezione di massa di una forma d’arte figlia dei nostri tempi.

La collettiva consolida una specifica idea d’avanguardia artistica contemporanea rappresentata in questa occasione da: Abcdef, Alexandre Bavard, Boris Tellegen, Canemorto, Jeroen Erosie, Gruppo OK, Mafia Tabak, Saeio, Sbagliato e Tybet, con l’intento di sottolineare definitivamente l’importanza e la contemporaneità critica ed estetica dei graffiti e di ciò che dagli anni ’70 ad oggi hanno saputo scatenare. Non solo, i temi della mostra vanno di pari passo con l’esigenza di dissociarsi da quei progetti scarichi di contenuto con i quali si sceglie di ‘abbellire’ la città attraverso opere ed interventi distruttivi per la ricerca artistica e legati all’accontentamento del gusto comune storicamente distante dai linguaggi dell’arte moderna e contemporanea.

In risposta a ciò PGSD è stata strutturata come una mostra collettiva interamente realizzata in residenza. Gli artisti, riprendendo quelle dinamiche di velocità, incontro e contaminazione tipiche dei graffiti, hanno lavorato all’interno degli spazi museali per una settimana producendo in loco tutte le circa 40 opere esposte.

Museo Marca
Via Alessandro Turco, 63
88100 Catanzaro CZ

Photo by Angelo Jaroszuk Bogasz courtesy of Altrove