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GORGO

Il murale di Hyuro a Dolo, Venezia

Le pitture di Hyuro esercitano da sempre un fascino tutto particolare. L’artista argentina ha saputo consolidare nel tempo la sua pratica artistica attraverso un approccio strettamente connesso al territorio e legato alla figura della donna. Si tratta di racconti, storie di donne e vita quotidiana spesso pensati per porre l’accento sulle disparità di sesso che ancora tutt’oggi persiste nelle nostre società.

L’opera dipinta a Dolo per l’ultima edizione dell’IDoLove Festival prosegue su questo percorso attraverso una natura morta capace di evocare ricordi e spunti dal passato.

L’autrice ha dipinto un frammento dal passato che ritrae un ambiente domestico dove su un tavolo sono stati abbandonati alla rinfusa cibi, giocattoli e oggetti d’uso quotidiano. Illuminata da una candela la scena suggerisce la presenza/assenza di una figura femminile.

Pensata come dedica al lavoro delle donne svolto dentro e fuori dalle mura domestiche, l’opera rievoca la storia di due sorelle che durante il difficile periodo del dopoguerra italiano aprirono un negozio di giocattoli nel centro della città. I giocattoli scintillanti, sistemati con cura dalle due donne nella loro vetrina, segnarono i ricordi e i desideri dei bambini dell’epoca.

Photo credit: The Artist

Il murale di Hyuro a Dolo, Venezia

Le pitture di Hyuro esercitano da sempre un fascino tutto particolare. L’artista argentina ha saputo consolidare nel tempo la sua pratica artistica attraverso un approccio strettamente connesso al territorio e legato alla figura della donna. Si tratta di racconti, storie di donne e vita quotidiana spesso pensati per porre l’accento sulle disparità di sesso che ancora tutt’oggi persiste nelle nostre società.

L’opera dipinta a Dolo per l’ultima edizione dell’IDoLove Festival prosegue su questo percorso attraverso una natura morta capace di evocare ricordi e spunti dal passato.

L’autrice ha dipinto un frammento dal passato che ritrae un ambiente domestico dove su un tavolo sono stati abbandonati alla rinfusa cibi, giocattoli e oggetti d’uso quotidiano. Illuminata da una candela la scena suggerisce la presenza/assenza di una figura femminile.

Pensata come dedica al lavoro delle donne svolto dentro e fuori dalle mura domestiche, l’opera rievoca la storia di due sorelle che durante il difficile periodo del dopoguerra italiano aprirono un negozio di giocattoli nel centro della città. I giocattoli scintillanti, sistemati con cura dalle due donne nella loro vetrina, segnarono i ricordi e i desideri dei bambini dell’epoca.

Photo credit: The Artist