Narayana: La pittura di Luca Zamoc ispirata al caos primordiale
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Per il suo decimo anniversario la Fuse Factory di Campogalliano in provincia di Modena ha chiesto a Luca Zamoc di realizzare una nuova pittura all’interno del suo headquarter.
Per questa nuova opera l’artista italiano si è largamente ispirato al “Narayana”, termine sanscrito che indica il caos primordiale rappresentato da Dio Vishnu sdraiato sul naga a sette teste Shesha mentre galleggia sull’oceano cosmico.
Il Narayana é una delle supreme manifestazioni divine dell’induismo in quanto rappresenta lo stato di latenza dell’universo subito dopo essere stato distrutto da Shiva e prima di essere rigenerato.
Il CERN di Ginevra si è espresso riguardo al Narayana come ad una possibile interpretazione fisica delle leggi del caos, traducendo in questo modo i brodo primordiale composto da gluoni e quark nella visione del mare cosmico e nella costante distruzione/creazione dell’universo.
Luca Zamoc prosegue quindi lo sviluppo della personale ricerca incentrata sulla relazione uomo/natura/divinità reinterpretando questo potente simbolo. L’artista sceglie di affidarsi ad una crescente e decrescente successone di Fibonacci (sequenza della sezione aurea) inscrivendo nella materia (solidi) gli elementi che ne compongono l’alternarsi (oceano e spazio). La successione aurea sottolinea inoltre la relazione tra macrocosmo e microcosmo che in ambito ermetico ed esoterico designano due entità di cui l’una è riproduzione in scala dell’altra e che per via della loro somiglianza formano un insieme indivisibile, un’unità dove le parti (il microcosmo) sono in rapporto al tutto (il macrocosmo).
Photo credit: Emmanuele Coltellacci