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Alberonero a Civitacampomarano per CVTÀ Street Fest

Alberonero è tra gli artisti partecipanti alla terza edizione del CVTÀ Street Fest per il quale ha realizzato una nuova installazione a Civitacampomarano.

Civitacampomarano è un piccolo gioiello medioevale situato nel Molise, il borgo dai 3500 abitanti che del dopoguerra ha subito un costante spopolamento arrivando dai 1000 dei primi anni novanta fino ai 400 odierni. Da tre anni a questa parte CVTÀ Street Fest raccoglie l’eredità e la storia del luogo per promuovere una riscoperta e una valorizzazione del territorio attraverso il lavoro di artisti di fama internazionale. Al crescente spopolamento e alle frame che continuano ad interessare questi luoghi (l’ultima circa un anno fa) la rassegna curata da Alice Pasquini risponde con un progetto inclusivo e forgiato dall’entusiasmo e dalla condivisione.

Come visto in questi mesi Alberonero sta orientando la propria ricerca verso un approccio maggiormente relazionale con lo spazio pubblico, un impostazione questa che trova nell’installazione il suo ideale sviluppo. Il percorso iniziato a con il progetto Altro Paesaggio e proseguito con il monumento realizzato a Buenos Aires e l’architettura mobile di Pozzallo, giunge qui ad un nuovo step.

Dopo un approfondito studio dello spazio di lavoro Alberonero per CVTÀ Street Fest presenta “Supercivita”, una installazione come tributo alla città e a Superstudio, il famoso studio di architettura fondato nel 1966 a Firenze e parte importante del movimento di architettura radicale italiana della fine degli anni ’60.

L’opera è un totem formato da tre blocchi di 1mt per 1mt di differenti materiali che favoriscono nuove e inedite percezioni del circostante. Le fondamenta della scultura sono in metallo e rappresentano il brutalismo e la relazione tra uomo e architettura. Il secondo blocco, incollato con il silicone su un armatura in legno, è in vetro specchiato e rappresenta la città e il paesaggio circostante. Gli specchi mostrano infatti le porte e il castello della città, sottolineando la volontà dell’artista di riflettere gli elementi di Civitacampomarano all’interno dell’opera. L’ultimo blocco è invece stato realizzato con diversi layer di reti in fibra di vetro dipinti con lo spray che creano differenti livelli di profondità e saturazione.

Photo Credit: Alessia Di Risio e Ian Cox

Alberonero a Civitacampomarano per CVTÀ Street Fest

Alberonero è tra gli artisti partecipanti alla terza edizione del CVTÀ Street Fest per il quale ha realizzato una nuova installazione a Civitacampomarano.

Civitacampomarano è un piccolo gioiello medioevale situato nel Molise, il borgo dai 3500 abitanti che del dopoguerra ha subito un costante spopolamento arrivando dai 1000 dei primi anni novanta fino ai 400 odierni. Da tre anni a questa parte CVTÀ Street Fest raccoglie l’eredità e la storia del luogo per promuovere una riscoperta e una valorizzazione del territorio attraverso il lavoro di artisti di fama internazionale. Al crescente spopolamento e alle frame che continuano ad interessare questi luoghi (l’ultima circa un anno fa) la rassegna curata da Alice Pasquini risponde con un progetto inclusivo e forgiato dall’entusiasmo e dalla condivisione.

Come visto in questi mesi Alberonero sta orientando la propria ricerca verso un approccio maggiormente relazionale con lo spazio pubblico, un impostazione questa che trova nell’installazione il suo ideale sviluppo. Il percorso iniziato a con il progetto Altro Paesaggio e proseguito con il monumento realizzato a Buenos Aires e l’architettura mobile di Pozzallo, giunge qui ad un nuovo step.

Dopo un approfondito studio dello spazio di lavoro Alberonero per CVTÀ Street Fest presenta “Supercivita”, una installazione come tributo alla città e a Superstudio, il famoso studio di architettura fondato nel 1966 a Firenze e parte importante del movimento di architettura radicale italiana della fine degli anni ’60.

L’opera è un totem formato da tre blocchi di 1mt per 1mt di differenti materiali che favoriscono nuove e inedite percezioni del circostante. Le fondamenta della scultura sono in metallo e rappresentano il brutalismo e la relazione tra uomo e architettura. Il secondo blocco, incollato con il silicone su un armatura in legno, è in vetro specchiato e rappresenta la città e il paesaggio circostante. Gli specchi mostrano infatti le porte e il castello della città, sottolineando la volontà dell’artista di riflettere gli elementi di Civitacampomarano all’interno dell’opera. L’ultimo blocco è invece stato realizzato con diversi layer di reti in fibra di vetro dipinti con lo spray che creano differenti livelli di profondità e saturazione.

Photo Credit: Alessia Di Risio e Ian Cox