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GORGO

2501 for “Room Service” at Reggia di Caserta

La mostra, curata da Pia Lauro e promossa dall’Associazione Culturale I.CON.A e dalla Reggia di Caserta con il Patrocinio della Provincia e del Comune di Caserta, ha visto la realizzazione di alcuni interventi site-specific da parte di HaloHalo, Lucamaleonte, Rero, Sbagliato ed appunto 2501.

L’idea alla base del progetto è quella di stimolare una riflessione sul confine tra ciò che viene percepito come reale e l’autentica realtà delle cose. Ciascuno di noi nel corso della propria vita si confronta con fenomeni culturali, eventi storici, sociali, economici e politici dei quali spesso non riesce ad afferrarne la realtà oggettiva quanto piuttosto una fittizia.

“Room Service” intercetta questa riflessione con l’obbiettivo di svelare realtà nascoste riportandole ad una dimensione pubblica’. Gli spazi pregni di storia della Reggia di Caserta divengono luogo di indagine attraverso il lavoro degli artisti invitati a lavorare ciascuno all’interno di una specifica stanza.

L’intervento proposto da 2501 rappresenta l’unione di due ricerche che l’artista ha seguito per molto tempo, “Dynamic Influences” ed “Obstacles to elevation”. Se con il primo ci siamo più volte confrontati, il secondo, sviluppato insieme ad Addam Yekutieli (Know Hope) è una riflessione/allegoria sull’utilizzo di strumenti di uso comune nelle pratiche legate al nuovo muralismo.

Il grande artista Italiano si sofferma sull’utilizzo dell’impalcatura come strumento per realizzare la pittura, ma anche come oggetto ‘pronto’, capace di influenzare l’intervento stesso attraverso le sue ombre, sviluppando quindi una nuova riflessione sull’importanza e la centralità del processo all’interno della pratica artistica, della propria ricerca, e più in generale all’interno del nuovo muralismo.

La scelta dell’impalcatura non è affatto casuale ma rappresenta un tributo dell’interprete a “Terrae Motus” raccolta con le opere di Josept Beuys, Andy Warhol ,Keith Haring, Robert Rauschenberg, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Christian Boltanski, Richard Long donata da Gianni Amelio al museo dopo il devastante terremoto dell’Irpinia del 1980. Lo show utilizza infatti il ponteggio come simbolo dello spostamento nei nuovi spazi di questa mostra.

Se l’impalcatura utilizzata dall’artista è stata smantellata di fronte al pubblico come performance, l’opera vive infine attraverso una forte interazione con il pubblico. 2501 sceglie infatti di affidare l’illuminazione del pezzo interamente allo spettatore che ha la possibilità di modificare le luci a proprio piacimento, modificando di conseguenza la percezione dell’opera.

Dal 06 Settembre 2017 al 15 Ottobre 2017

Thanks to The Artist for The Pics

2501 for “Room Service” at Reggia di Caserta

La mostra, curata da Pia Lauro e promossa dall’Associazione Culturale I.CON.A e dalla Reggia di Caserta con il Patrocinio della Provincia e del Comune di Caserta, ha visto la realizzazione di alcuni interventi site-specific da parte di HaloHalo, Lucamaleonte, Rero, Sbagliato ed appunto 2501.

L’idea alla base del progetto è quella di stimolare una riflessione sul confine tra ciò che viene percepito come reale e l’autentica realtà delle cose. Ciascuno di noi nel corso della propria vita si confronta con fenomeni culturali, eventi storici, sociali, economici e politici dei quali spesso non riesce ad afferrarne la realtà oggettiva quanto piuttosto una fittizia.

“Room Service” intercetta questa riflessione con l’obbiettivo di svelare realtà nascoste riportandole ad una dimensione pubblica’. Gli spazi pregni di storia della Reggia di Caserta divengono luogo di indagine attraverso il lavoro degli artisti invitati a lavorare ciascuno all’interno di una specifica stanza.

L’intervento proposto da 2501 rappresenta l’unione di due ricerche che l’artista ha seguito per molto tempo, “Dynamic Influences” ed “Obstacles to elevation”. Se con il primo ci siamo più volte confrontati, il secondo, sviluppato insieme ad Addam Yekutieli (Know Hope) è una riflessione/allegoria sull’utilizzo di strumenti di uso comune nelle pratiche legate al nuovo muralismo.

Il grande artista Italiano si sofferma sull’utilizzo dell’impalcatura come strumento per realizzare la pittura, ma anche come oggetto ‘pronto’, capace di influenzare l’intervento stesso attraverso le sue ombre, sviluppando quindi una nuova riflessione sull’importanza e la centralità del processo all’interno della pratica artistica, della propria ricerca, e più in generale all’interno del nuovo muralismo.

La scelta dell’impalcatura non è affatto casuale ma rappresenta un tributo dell’interprete a “Terrae Motus” raccolta con le opere di Josept Beuys, Andy Warhol ,Keith Haring, Robert Rauschenberg, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Christian Boltanski, Richard Long donata da Gianni Amelio al museo dopo il devastante terremoto dell’Irpinia del 1980. Lo show utilizza infatti il ponteggio come simbolo dello spostamento nei nuovi spazi di questa mostra.

Se l’impalcatura utilizzata dall’artista è stata smantellata di fronte al pubblico come performance, l’opera vive infine attraverso una forte interazione con il pubblico. 2501 sceglie infatti di affidare l’illuminazione del pezzo interamente allo spettatore che ha la possibilità di modificare le luci a proprio piacimento, modificando di conseguenza la percezione dell’opera.

Dal 06 Settembre 2017 al 15 Ottobre 2017

Thanks to The Artist for The Pics