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GORGO

2501 – New Mural for Light Up Torpigna! Project

Nuovamente per le strade di Roma, andiamo ad dare un occhiata approfondita all’ultima magia di 2501, un nuovo intervento per il progetto Light Up Torpigna! portato avanti in questi giorni dalla Wunderkammern Gallery.

Il progetto ha già visto al lavoro nei giorni scorsi Sten & Lex (Covered), in concomitanza con la loro Matrici Distrutte, vede quindi un altro dei pesi massimi della scena Italiana andare a realizzare un nuovo intervento sulla facciata esterna dell’Istituto Manzi.

L’opera, dal titolo “Axonometry of the circle”, vede 2501 raccoglie appieno quelli che sono gli stimoli del proprio lavoro con un intervento ancora una volta catalizzato dall’utilizzo del bianco, del nero e del color oro, come unici vettori cromatici. Lo sviluppo astratto sviluppato qui dal grande artista Italiano, va nuovamente ad intensificare gli sforzi dell’interprete verso una pittura maggiormente viscerale e capace, attraverso l’alternanza, l’intersecarsi ed il sovrapporsi di linee di differente dimensione ed intensità, di avvolgere la superficie di lavoro cambiandone completamente la percezione finale. Si tratta di un moto pittorico profondamente legato agli impulsi personali dello stesso artista, agli stati d’animo del momento ideale eredità del percorso portato avanti negli anni attraverso il suo Nomadic Experiments Project.

Come ribadito più volte, gli ultimi mesi hanno significato un cambio sostanziale nelle dinamiche stilistiche di 2501. Un percorso il suo sempre legato allo sviluppo di linee nere e sinuose in funzione dello spazio. Se questa continua a rappresenta il form factor delle produzioni dell’autore, è innegabile, proprio attraverso le esperienze e le sperimentazioni compiute durante il suo progetto in giro per il mondo, l’interprete abbia commutato profondamente la sua stilistica. Le opere appaiono maggiormente legata al panorama, alle percezioni dello stesso artista che inevitabilmente confluiscono nella pittura finale. Si tratta di un step fondamentale che ha permesso all’interprete di raggiungere una nuova ed intensa alchimia visiva. Le linee, attraverso l’utilizzo di strumenti di dimensione e capaci di aggredire lo spazio in modo differente, da statiche nel loro stesso intrinseco aspetto, si sono commutate attraverso un indole più viscerale. Maggiormente ‘ruvide’ e ‘sporche’ vanno ad intercettare ed a comporre forme e soluzioni visive eterogenee, innescando giochi di profondità, tridimensionalità, trasformando completamente lo spazio di lavoro e generando infine illusioni, giochi ipnotici, ideale analogia con gli aspetti più emotivi dell’essere umano.

Come consuetudine, ad accompagnare il nostro testo una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, le fasi durante il making of, fino alle immagini del bel risultato finale, dateci un occhiata!

Pics by The Blind Eye Factory and Giorgio Coen Cagli

2501 – New Mural for Light Up Torpigna! Project

Nuovamente per le strade di Roma, andiamo ad dare un occhiata approfondita all’ultima magia di 2501, un nuovo intervento per il progetto Light Up Torpigna! portato avanti in questi giorni dalla Wunderkammern Gallery.

Il progetto ha già visto al lavoro nei giorni scorsi Sten & Lex (Covered), in concomitanza con la loro Matrici Distrutte, vede quindi un altro dei pesi massimi della scena Italiana andare a realizzare un nuovo intervento sulla facciata esterna dell’Istituto Manzi.

L’opera, dal titolo “Axonometry of the circle”, vede 2501 raccoglie appieno quelli che sono gli stimoli del proprio lavoro con un intervento ancora una volta catalizzato dall’utilizzo del bianco, del nero e del color oro, come unici vettori cromatici. Lo sviluppo astratto sviluppato qui dal grande artista Italiano, va nuovamente ad intensificare gli sforzi dell’interprete verso una pittura maggiormente viscerale e capace, attraverso l’alternanza, l’intersecarsi ed il sovrapporsi di linee di differente dimensione ed intensità, di avvolgere la superficie di lavoro cambiandone completamente la percezione finale. Si tratta di un moto pittorico profondamente legato agli impulsi personali dello stesso artista, agli stati d’animo del momento ideale eredità del percorso portato avanti negli anni attraverso il suo Nomadic Experiments Project.

Come ribadito più volte, gli ultimi mesi hanno significato un cambio sostanziale nelle dinamiche stilistiche di 2501. Un percorso il suo sempre legato allo sviluppo di linee nere e sinuose in funzione dello spazio. Se questa continua a rappresenta il form factor delle produzioni dell’autore, è innegabile, proprio attraverso le esperienze e le sperimentazioni compiute durante il suo progetto in giro per il mondo, l’interprete abbia commutato profondamente la sua stilistica. Le opere appaiono maggiormente legata al panorama, alle percezioni dello stesso artista che inevitabilmente confluiscono nella pittura finale. Si tratta di un step fondamentale che ha permesso all’interprete di raggiungere una nuova ed intensa alchimia visiva. Le linee, attraverso l’utilizzo di strumenti di dimensione e capaci di aggredire lo spazio in modo differente, da statiche nel loro stesso intrinseco aspetto, si sono commutate attraverso un indole più viscerale. Maggiormente ‘ruvide’ e ‘sporche’ vanno ad intercettare ed a comporre forme e soluzioni visive eterogenee, innescando giochi di profondità, tridimensionalità, trasformando completamente lo spazio di lavoro e generando infine illusioni, giochi ipnotici, ideale analogia con gli aspetti più emotivi dell’essere umano.

Come consuetudine, ad accompagnare il nostro testo una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, le fasi durante il making of, fino alle immagini del bel risultato finale, dateci un occhiata!

Pics by The Blind Eye Factory and Giorgio Coen Cagli