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GORGO

2501 x JAZ – New Mural at Art Basel 2014

Torniamo ancora per le strade di Wynwood a Miami, qui in occasione dell’Art Basel 2014 il nostro 2501 ed il grande Franco Fasoli aka JAZ hanno da poco terminato di dipingere questa nuova e superba parete unificando sotto un’unica immagine i rispettivi immaginari.

Quest’ultimo splendido lavoro è l’opportunità per approfondire al meglio le ricerche di ciascuno dei due autori, in particolare abbiamo l’opportunità di osservare da vicino i nuovi stimoli che così tanto stanno influenzando il lavoro di ambedue gli artisti. L’impatto quindi con quest’ultima opera ci ha certamente scosso ed impressionato, entrambi gli artisti mettono in mostra l’ultima evoluzione del loro percorso sviluppando un immagine che fonde elementi figurativi con un impeto astratto in una sincronia e simbiosi finale da rimanere a bocca aperta.

La congiunzione di queste due differenti ricerche, giunge qui attraverso un mash-up in grado anzitutto di conservare l’identità sia stilistica che tematica di ambedue gli autori. Al tempo stesso l’intero intervento risulta piuttosto complesso ed articolato, ricco di spunti e dinamiche differenti. Il lavoro è anzitutto investito da una forte sensazione di movimento, le linee sinuose di 2501 si scagliano, investendoli, sui corpi degli iconici characters di JAZ. La grande matassa generata dall’interprete Italiano si muove sull’intera superfice andando a ciclo continuo a trasformare gli spazi attraverso la generazione di elementi e forme diseguali. Il carattere delle linee nere, che da sempre accompagnano il percorso produttivo dell’Italiano, come visto negli ultimi tempi, viene sviluppato attraverso uno stimolo più ‘grezzo’ e ‘sporco’ alimentato dall’intersecarsi di linee di dimensioni e direzioni differenti. Al tempo stesso l’impeto viscerale che accompagna il corpo dell’opera, eredità diretta del lavoro svolto con il suo Nomadic Experimets Project, entra in contatto con gli stimoli e le sensazioni legate al luogo. Quello che emerge quindi è una sorta di rifrazione visiva in grado di aumentare esponenzialmente la profondità e l’impatto delle trame proposte.

Se questa rappresenta la chiave astratta e criptica dell’intervento, d’altro canto troviamo l’elemento figurativo rappresentato dal lavoro di JAZ. Proprio nell’ultimo periodo l’autore Argentino ha costantemente apportato soluzioni differenti all’interno del suo personale comparto stilistico. Lasciando quindi immutati gli stimoli tematici, abbiamo assisto ad una interazione con le ombre degli stessi, e soprattutto con una sempre più radicata presenza degli animali a bilanciare quella degli iconici personaggi. A stupire qui, oltre ad una maggiore intensità nel proporre le consuete fusioni corporee, è il livello del tratto. L’Argentino sceglie una soluzione meno profonda, più piatta quindi, donando alle figure proposte lineamenti maggiormente marcati. In questo senso le sezioni dei corpi vengono tratteggiate attraverso l’utilizzo di tonalità differenti, stacchi cromatici e giochi di luce. Una netta contrapposizione rispetto al valore profondo e viscerale a cui l’autore ci ha abituato nelle sue pitture, al tempo stesso è un interessante espediente in grado di lavorare con soluzione di continuità rispetto alle linee nere dell’Italiano. In tal senso vediamo proprio la trama letteralmente circuire ed avviluppare i corpo dei soggetti, in alcuni casi fino a farne sparire intere sezioni, per un risultato finale da rifarsi gli occhi.

In calce al nostro testo come consuetudine potete trovare una ricchissima serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica in modo che possiate gustarvi tutto l’elevato livello di dettagli di quest’ultimo splendido intervento.

Thanks to The Artists for The Pics

2501 x JAZ – New Mural at Art Basel 2014

Torniamo ancora per le strade di Wynwood a Miami, qui in occasione dell’Art Basel 2014 il nostro 2501 ed il grande Franco Fasoli aka JAZ hanno da poco terminato di dipingere questa nuova e superba parete unificando sotto un’unica immagine i rispettivi immaginari.

Quest’ultimo splendido lavoro è l’opportunità per approfondire al meglio le ricerche di ciascuno dei due autori, in particolare abbiamo l’opportunità di osservare da vicino i nuovi stimoli che così tanto stanno influenzando il lavoro di ambedue gli artisti. L’impatto quindi con quest’ultima opera ci ha certamente scosso ed impressionato, entrambi gli artisti mettono in mostra l’ultima evoluzione del loro percorso sviluppando un immagine che fonde elementi figurativi con un impeto astratto in una sincronia e simbiosi finale da rimanere a bocca aperta.

La congiunzione di queste due differenti ricerche, giunge qui attraverso un mash-up in grado anzitutto di conservare l’identità sia stilistica che tematica di ambedue gli autori. Al tempo stesso l’intero intervento risulta piuttosto complesso ed articolato, ricco di spunti e dinamiche differenti. Il lavoro è anzitutto investito da una forte sensazione di movimento, le linee sinuose di 2501 si scagliano, investendoli, sui corpi degli iconici characters di JAZ. La grande matassa generata dall’interprete Italiano si muove sull’intera superfice andando a ciclo continuo a trasformare gli spazi attraverso la generazione di elementi e forme diseguali. Il carattere delle linee nere, che da sempre accompagnano il percorso produttivo dell’Italiano, come visto negli ultimi tempi, viene sviluppato attraverso uno stimolo più ‘grezzo’ e ‘sporco’ alimentato dall’intersecarsi di linee di dimensioni e direzioni differenti. Al tempo stesso l’impeto viscerale che accompagna il corpo dell’opera, eredità diretta del lavoro svolto con il suo Nomadic Experimets Project, entra in contatto con gli stimoli e le sensazioni legate al luogo. Quello che emerge quindi è una sorta di rifrazione visiva in grado di aumentare esponenzialmente la profondità e l’impatto delle trame proposte.

Se questa rappresenta la chiave astratta e criptica dell’intervento, d’altro canto troviamo l’elemento figurativo rappresentato dal lavoro di JAZ. Proprio nell’ultimo periodo l’autore Argentino ha costantemente apportato soluzioni differenti all’interno del suo personale comparto stilistico. Lasciando quindi immutati gli stimoli tematici, abbiamo assisto ad una interazione con le ombre degli stessi, e soprattutto con una sempre più radicata presenza degli animali a bilanciare quella degli iconici personaggi. A stupire qui, oltre ad una maggiore intensità nel proporre le consuete fusioni corporee, è il livello del tratto. L’Argentino sceglie una soluzione meno profonda, più piatta quindi, donando alle figure proposte lineamenti maggiormente marcati. In questo senso le sezioni dei corpi vengono tratteggiate attraverso l’utilizzo di tonalità differenti, stacchi cromatici e giochi di luce. Una netta contrapposizione rispetto al valore profondo e viscerale a cui l’autore ci ha abituato nelle sue pitture, al tempo stesso è un interessante espediente in grado di lavorare con soluzione di continuità rispetto alle linee nere dell’Italiano. In tal senso vediamo proprio la trama letteralmente circuire ed avviluppare i corpo dei soggetti, in alcuni casi fino a farne sparire intere sezioni, per un risultato finale da rifarsi gli occhi.

In calce al nostro testo come consuetudine potete trovare una ricchissima serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica in modo che possiate gustarvi tutto l’elevato livello di dettagli di quest’ultimo splendido intervento.

Thanks to The Artists for The Pics