2501 – New Mural for FORM Public Art Project Part 2
Ci spostiamo nuovamente a Perth in Australia dove a pochi giorni di distanza dal precedente lavoro (Covered) il nostro 2501 da poco terminato questa seconda parete in occasione dell’eccellente FORM Public Art Project.
Dal titolo “800 minute, the burrow of the rainbow serpent” quest’ultima fatica targata 2501 porta con se tutto il peculiare bagaglio stilistico dell’artista Italiano che si abbandona nuovamente all’utilizzo di una pittura fortemente viscerale e basata come da consuetudine sull’utilizzo del bianco e del nero come unici interlocutori cromatici. A differenza del precedente lavoro l’interprete qui utilizza un approccio senza dubbio più istintivo e meno costruito, l’idea è quella di una rappresentazione personale della tana del Serpente Arcobaleno riprendendo ed ispirandosi alla mitologia degli Aborigeni che vedono nella figura del rettile quella di una divinità sacra che ha creato tutto l’universo. Da questo spunto e prima di aver visto nella zona Australiana del Pilbara la vera conformazione della tana del serpente, l’artista si lascia andare alla propria immaginazione costruendo un intervento basato unicamente sulla propria fantasia e lasciandosi muovere della stessa per la costruzione del proprio lavoro. Bagnandosi quindi all’interno di tematica ancora una volta legate a tradizione e culture distanti e sopratutto affidandosi ad un approccio emotivo e quindi non dalla ragione ma piuttosto unicamente dall’immaginazione e dalla propria emotività 2501 sviluppa un nuovo lavoro complicato dove una fittissima trama avvolge completamente lo spazio a disposizione. La grande parete quadrata offre l’opportunità di uno sviluppo e di una trama altamente intrecciata, affidandosi al consueto tratto sinuoso, costituito qui interamente da linee nere sul bianco e dall’assenza del colore ore come controparte di equilibrio tra le due tinte, l’artista propone differenti e peculiari percorsi, caratterizzati da dimensioni differenti del tratto, che vanno a muoversi all’interno dello spazio fino ad incontrarsi nella parte centrale della superficie, volutamente lasciata vuota proprio a simulare il buco sul terreno dal quale esce l’animale.
Osservando l’intervento l’impressione è quella di una danza continua, i percorsi, tutti differenti e caratterizzati da un movimento inconsueto ed irregolare, vanno a simulare dislivelli differenti aprendosi, accartocciandosi su se stessi fino ad avvolgere, quasi facendola emergere, la buca centrale. La trama fittissima e le differenti percezioni e dimensioni delle tracce realizzate dall’interprete lasciano la sensazione di una struttura irregolare, istintiva ed altamente emotiva che avvolge lo spettatore catapultandolo e stringendolo all’interno dei percorsi imbastiti, l’utilizzo di dimensioni differenti amplifica la sensazione di molteplici effetti di tridimensionalità così come di profondità caratterizzando il risultato finale rivelando tutto il particolare approccio visivo dell’artista. Quello che stupisce è nuovamente la capacità di 2501 di travalicare la percezione oggettiva del lavoro offrendo a chi osserva una possibilità pressoché infinita di lettura, le forme così come i differenti elementi raffigurati e raccolti all’interno di una trama spessa ed irregolare, ci offrono, benché esista una precisa soluzione tematica, nuovamente l’opportunità di scovare personalmente immagini, letture e spunti differenti amplificando il senso soggettivo del lavoro, rendendolo più personale per ognuno di noi e con esso lasciarsi guidare dalla propria immaginazione, persi nei meandri dei percorso dipinti, a cercare il nostro e più consono per un viaggio sempre differente e caratteristico.
Per darvi l’opportunità di apprezzare al meglio tutto il grande impianto visivo proposto dal grande artista Italiano, vi lasciamo ad una bella serie di scatti con tutti i dettagli di questa nuova incursione, dateci un occhiata e se vi siete persi qualcosa, vi rimandiamo alla nostra sezione con tutti i dettagli dei lavori realizzati duranti i giorni del bel progetto Australiano.
Thanks to The Artist for the pics
Some pics by Jeremy Storey