2501 x Basik – New Mural for Festival PopUp!
Nuovo capitolo per la solida collaborazione tra 2501 e Basik, i due grandi interpreti italiani hanno da poco terminato di realizzare questa nuova ed intensa pittura in occasione dei lavori per il Festival PopUp!, direttamente sulle facciate esterne della stazione di Serra San Quirico.
Curato da MAC Manifestazioni Artistiche Contemporanee, il festival marchigiano si sviluppa con la volontà di sviluppare un dialogo tra gli artisti chiamati e i luoghi di lavoro, con le bellezze naturali e paesaggistiche della regione. Il fine ultimo è quello di raccontare il territorio attraverso un impostazione artistica legata alla strada ed al tempo stesso in grado di sottolineare e far riflettere sull’effettivo valore di queste zone.
Avevamo lasciato i due interpreti a Rimini qualche settimana addietro eccoli ora tornare a collaborare insieme andando a cambiare la percezione visiva dell’intera struttura architettonica per mezzo della loro differente e personale ricerca. Nonostante Basik e 2501 sviluppino il proprio operato verso direzioni stilistiche differenti, il punto di contatto sta tutto nella matrice tonale che accomuna i due artisti. L’uso intensivo del nero e del colore oro, rappresentano quindi puntualmente lo stimolo sul quale far poi evolvere l’opera, in una summa visiva in grado di ereditare il carattere e la cifra stilistica di ciascuno dei due.
Il percorso di maturità espressiva portato avanti in questi mesi da 2501, è la diretta conseguenza delle sperimentazioni operate dall’autore per il suo interessante Nomadic Experiments Project. Partito da una espressività diretta e pulita, l’interprete a mano a mano commutato le sue iconiche linee sinuose, in favore di un approccio più viscerale, sporco e ruvido. Attraverso l’utilizzo di pennelli e strumenti di dimensione differente, l’interprete traccia, per mezzo di una rimarcata gestualità, una trama capace di irretire lo spazio andando a generare visioni ed immagini instabili e dalla forte cadenza viscerale. Lasciando quindi invariato lo spirito astratto e cognitivo delle sue opere, l’artista ha saputo rivolgere il proprio sguardo verso una impostazione più personale, introspettiva ed in grado di dare libero sfogo alla sensazioni ed agli stati d’animo del momento.
Dal canto suo Basik sviluppa e porta avanti una impostazione pittorica legata a quelle che sono le particolari percezioni e fascinazione che l’autore sceglie di approfondire ed assecondare. L’immaginario dell’artista è cadenzato da tutti quegli elementi che compongono la cultura e la tradizione popolare, il folklore in particolare, così come la superstizione. Parte da qui l’artista Italiano, ridefinendo e commutando questi elementi visivi, spunti ed immagini, attraverso il proprio approccio stilistico. Lavorando sui concetti, sui simboli, indagando sull’espressività della mano e del volto, veri e propri propellenti emotivi nonché protagonisti indiscussi di ciascuna delle produzioni firmate dall’artista, lo stesso si connette allo spettatore offrendogli una lettura differente, capace di attirare per il suo intrinseco aspetto ma sopratutto per le forti reminiscenza che da essa riescono ad emergere.
Dal titolo “Alfa e Omega” quest’ultima fatica vede 2501 e Basik andare a lavorare sull’intera superficie della stazione dei treni. Il corpo centrale dell’opera è costituito da una serie di forme ed elementi criptici generati dalla consueta pittura astratta del primo. Tra le linee sinuose ed i continui cambi di intensità pittorica, nella parte superiore e nei lati delle struttura ecco emergere arti neri del secondo, accompagnati qui da una serie di dettagli naturali posti in modo speculare ai due arti.
In attesa di vedere la seconda parte del progetto, null’altro da aggiungere. Ad accompagnare il nostro testo una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, mettetevi comodi, scollate giù e dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.
Thanks to The Artists for The Pics