108 for Festival de Murales La Escocesa
Ci spostiamo a Barcellona, all’interno de La Escocesa dove in occasione della terza edizione dell’omonimo Festival il nostro 108 ha da poco terminato di dipingere un nuovo lavoro confrontandosi con lo spazio di un intero edificio.
Come spesso abbiamo avuto modo di vedere 108 da anni porta avanti un peculiare studio della forma attraversato da una rilevanza cromatica notevole con il nero come principale protagonista dei suoi lavori e con le altre scelte cromatiche che si fanno mano a mano spazio all’interno del manto scuro e profondo che l’artista è solito regalarci. A caratterizzare il percorso dell’autore Italiano è senza dubbio una costante evoluzione grazie alla quale ci siamo spesso confrontati con nuove idee, sperimentazioni e sviluppi per le sue figure e sul rapporto che intercorre tra queste ultime ed i colori che le investono lasciando però immutato quello che è lo slancio tematico. Elemento fondamentale nelle produzioni dell’interprete è una personale rielaborazione di forme ed elementi naturali, una spinta tematica questa che da sempre investe ed influenza il lavoro dell’artista, un piglio figlio di una personale fascinazione di luoghi ed elementi naturali che inevitabilmente cambiano e mutano l’aspetto delle sue produzioni.
Raccogliendo appieno quello che è il suo personale percorso visivo, 108 per la rassegna Spagnola ha a disposizione lo spazio di un intera e grande struttura, la particolarità della parete diventa principale slancio per un cambio sostanziale nelle dinamiche tipiche dei suoi lavori. L’iconico slancio delle forme nere è questa volta sviluppato attraverso la superficie dell’intera casupola, un nero avvolgente dal quale l’interprete questa volta va a far emerge una nuova serie di elementi cromatici.
Si tratta quindi di un insolita visione, la figura viene infatti ricavata dalla totalità dello spazio mentre gli elementi e le forme di colore letteralmente risaltano dalla superfice, è proprio qui che risiede l’altra peculiarità dell’intervento, l’autore infatti concentra i propri sforzi proponendo una intrica matassa di forme giocando con differenti tonalità, immergendo e facendo intersecare le stesse fino a creare un intenso apparato cromatico che estende ed investe parte dello spazio nero, celando le peculiarità architettoniche dello stesso e lasciandoci assolutamente a bocca aperta.
Null’altro da aggiungere, vi lasciamo piuttosto ad una bella serie di scatti con i quali ripercorriamo le fasi di realizzazione dell’opera fino al suo splendido risultato finale, dateci un occhiata!