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The Bridges of Graffiti at Venice Biennale 2015 (Recap)

Andiamo a dare uno sguardo approfondito a The Bridges of Graffiti, eccellente mostra collettiva aperta a Venezia come evento collaterale della 56^ Biennale dell’Arte, con i lavori di artisti del calibro di Boris DELTA Tellegen, Doze Green, Eron, Futura, Mode2, SKKI©, Jayone, Todd REAS James, Teach, Zero-T.

La città dei ponti, è anche conosciuta con questo nome la splendida Venezia, ospita quindi per la primo volta una vasta gamma di nomi importanti per la cultura dei graffiti in Italia e nel Mondo. Dieci differenti nomi che lavorando assieme, hanno prodotto uno spettacolo unico nel suo genere, arricchiti infine dalla fotografie storiche di Martha Cooper e Herny Chalfant.

Proprio i ponti rappresentato incipit principale, lo show collega artisti di differenti fasce d’età, d’origine cultura e geografica differente, calati all’interno di un contesto artistico canonico, parte della Biennale appunto, all’interno di un vecchio terminal di navi abbandonato e chiuso ed ora utilizzato come sala espositiva. Ogni autore ha elaborato una serie di opere appositamente per l’esibizione, con il risultato di mostrare le differenti alterazioni della cultura dei graffiti, dalla scultura al disegno, dal concettuale all’astratto.

The Bridges of Graffiti, come lo stesso nome suggerisce, rappresenta quindi un ponte immaginario tra passato e presente, tra differenti località geografiche che attraverso una costante influenza reciproca hanno elaborato il proprio approccio stilistico, la sua successiva evoluzione, ma sopratutto un ideale connettore tra questa forma non convenzionale di arte, con la grande tradizione delle Biennale di Venezia. Lo show apre le sue porte 30 anni dopo “Arte di Frontiera. New York Graffiti “, la mostra curata da Francesca Alinovi, che nel 1984 ha portato la scena artistica di writers Newyorkesi in Italia.

C’è tempo fino al 22 di Novembre per andare a dare un occhiata di persona all’evento, noi ve lo consigliamo caldamente, nel frattempo, dopo il salto, un ampia e ricchissima serie di scatti con tutti i dettagli dell’allestimento proposto, have a look!

“The Bridges of Graffiti” exhibition will debut in Venice on the occasion of the 56th International Art Exhibition la Biennale di Venezia.
“The Bridges of Graffiti” project positions itself 30 years after “Arte di Frontiera. New York Graffiti”, the exhibition curated by Francesca Alinovi that in 1984 brought the New York graffiti writers artistic scene in Italy.

Traditional spray-painted artworks were born at the geographic edges of Manhattan, a frontier in itself, and also “an intermediate space between culture and nature, mass and elite, black and white, aggressiveness and irony, trash and exquisite refinement”.
The ten artists involved – Boris Tellegen, Doze Green, Eron, Futura, Mode2, SKKI ©, Jayone, Todd James, Teach, Zero-T – worked together for the very first time, bringing to life a single cohesive Hall of Fame piece within the Arterminal walls, together with some site-specific works conceived especially for the exhibition.

Arterminal c/o Terminal S. Basilio
Fondamenta Zattere Ponte di Legno, Venice

Pics by Andrea Bastoni via LeGrandJeu

The Bridges of Graffiti at Venice Biennale 2015 (Recap)

Andiamo a dare uno sguardo approfondito a The Bridges of Graffiti, eccellente mostra collettiva aperta a Venezia come evento collaterale della 56^ Biennale dell’Arte, con i lavori di artisti del calibro di Boris DELTA Tellegen, Doze Green, Eron, Futura, Mode2, SKKI©, Jayone, Todd REAS James, Teach, Zero-T.

La città dei ponti, è anche conosciuta con questo nome la splendida Venezia, ospita quindi per la primo volta una vasta gamma di nomi importanti per la cultura dei graffiti in Italia e nel Mondo. Dieci differenti nomi che lavorando assieme, hanno prodotto uno spettacolo unico nel suo genere, arricchiti infine dalla fotografie storiche di Martha Cooper e Herny Chalfant.

Proprio i ponti rappresentato incipit principale, lo show collega artisti di differenti fasce d’età, d’origine cultura e geografica differente, calati all’interno di un contesto artistico canonico, parte della Biennale appunto, all’interno di un vecchio terminal di navi abbandonato e chiuso ed ora utilizzato come sala espositiva. Ogni autore ha elaborato una serie di opere appositamente per l’esibizione, con il risultato di mostrare le differenti alterazioni della cultura dei graffiti, dalla scultura al disegno, dal concettuale all’astratto.

The Bridges of Graffiti, come lo stesso nome suggerisce, rappresenta quindi un ponte immaginario tra passato e presente, tra differenti località geografiche che attraverso una costante influenza reciproca hanno elaborato il proprio approccio stilistico, la sua successiva evoluzione, ma sopratutto un ideale connettore tra questa forma non convenzionale di arte, con la grande tradizione delle Biennale di Venezia. Lo show apre le sue porte 30 anni dopo “Arte di Frontiera. New York Graffiti “, la mostra curata da Francesca Alinovi, che nel 1984 ha portato la scena artistica di writers Newyorkesi in Italia.

C’è tempo fino al 22 di Novembre per andare a dare un occhiata di persona all’evento, noi ve lo consigliamo caldamente, nel frattempo, dopo il salto, un ampia e ricchissima serie di scatti con tutti i dettagli dell’allestimento proposto, have a look!

“The Bridges of Graffiti” exhibition will debut in Venice on the occasion of the 56th International Art Exhibition la Biennale di Venezia.
“The Bridges of Graffiti” project positions itself 30 years after “Arte di Frontiera. New York Graffiti”, the exhibition curated by Francesca Alinovi that in 1984 brought the New York graffiti writers artistic scene in Italy.

Traditional spray-painted artworks were born at the geographic edges of Manhattan, a frontier in itself, and also “an intermediate space between culture and nature, mass and elite, black and white, aggressiveness and irony, trash and exquisite refinement”.
The ten artists involved – Boris Tellegen, Doze Green, Eron, Futura, Mode2, SKKI ©, Jayone, Todd James, Teach, Zero-T – worked together for the very first time, bringing to life a single cohesive Hall of Fame piece within the Arterminal walls, together with some site-specific works conceived especially for the exhibition.

Arterminal c/o Terminal S. Basilio
Fondamenta Zattere Ponte di Legno, Venice

Pics by Andrea Bastoni via LeGrandJeu