BLU – New Mural for Ghost Track Project
Torniamo con piacere per le strade di Sassari, in occasione infatti del bel Ghost Track, andiamo a svelare l’intervento del grande BLU, un nuova parete di grande dimensioni dipinta con uno dei consueti lavori al vetriolo.
Come abbiamo avuto modo di vedere in occasione del lavoro presentato da Andreco (Covered), il progetto Ghost Track è curato dal collettivo di Sassari Sassari Aliment(e)azione con la collaborazione dell’Associazione ACME ed il consueto patrocinio del Comune. L’idea alla base del progetto è quella di portare avanti un idea attiva ed altamente aperta al dialogo verso la cittadinanza, coinvolgenti gli stessi a vivere il luogo in maniere maggiormente consapevole attraverso progetti diretti ed approfonditi. Andando in controtendenza rispetto alle precedenti edizioni, quella di quest’anno è caratterizzata da un piglio totalmente anonimo, lasciando quindi che le persone abbiamo l’opportunità di ricomporre le connessioni tra le differenti fasi di sviluppo, ed i lavori presentati all’interno del progetto stesso dagli artisti chiamati. Sotto traccia quindi, da qui il nome del progetto, ha visto animarsi oltre agli interventi degli autori chiamati, anche proiezioni di guerilla gardening, queste il collaborazione con l’Università di Sassari, ed infine dibattiti sull’arte pubblica.
L’opera di BLU segna il ritorno dell’artista in un zona già precedentemente colpita da uno dei suo interventi, ricorderete infatti lo splendido lavoro di denuncia realizzato due anni fa a Sassari in cui il grande artista andava a prendere posizione sullo sfruttamento e la distruzione della Sardegna da parte dei potenti (Covered). Ancora una volta il ritorno dell’autore è l’opportunità per una nuova riflessione, mai banali infatti gli interventi dell’interprete che qui va ad innescare un nuova analogia attraverso un immagine forte ed altamente impattante.
La gigantesca pioggia di soldati, tutti raffigurati come soldatini rovesciati intenti a cadere dal cielo, oltre ad avere una forte presa su chi osserva va a cogliere il problema delle forze di stanza in Sardegna, sullo sfruttamento del suolo dell’isola con armi e bombardamenti per testare nuove tipologia di attacco. L’opera quindi se da una parte mette l’accento su queste tematiche dall’altra schernisce la figura dei militari, la caduta può essere quindi letta anche in modo maggiormente approfondito andando a cogliere, proprio attraverso la trasformazione degli stessi in semplici pupazzi, un idea altamente dispregiativa sulle figure armate.
Null’altro da aggiungere, in calce al nostro testo potete piuttosto trovare alcuni scatti con i dettagli dell’intervento, dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.