fbpx
GORGO

Moallaseconda x Gnob – New Mural in Prato

Nella ricca serie di eventi che stanno interessando Prato in questi giorni ritroviamo con piacere coinvolti Moallaseconda e Gnob due interpreti Italiani hanno infatti dato vita ad una bella combo su questa lunga parete.

Differenti per tratto stilistico, temi e sviluppi tipicamente tematici, il lavoro dei due artisti si lega grazie all’utilizzo di una componente cromatica comune, entrambi infatti scelgono di lavorare unicamente attraverso scale di grigi e con esse portano avanti i personali percorsi.

Come abbiamo avuto modo di vedere diverse volte Moallaseconda rivolge il proprio sguardo verso la figura dell’uomo che viene sviscerata attraverso una visione complessa e sfaccettata frutto di un sogno misto tra realtà e l’esoterico. I suoi personaggi, uomini con la barba lunga e colbacco, ispirati ai soldati dell’esercito russo di fino ‘800, l’immagine viene supportata da una forte presenza di simboli e rimandi con una spiccata propensione ai dettagli che ci spingono ad osservare con cura tutte le sezioni delle opere, a completare l’assetto finale dei lavori l’idea di aggiungere una serie di linee di costruzioni dorate, che investono il lavoro attraversandone la superficie da parte a parte. Nell’immaginario dell’artista queste figure rappresentano un mondo a se stante, dominato da popolazioni fortemente in simbiosi con l’elettricità tanto da esserne diventati parti integrante. Dal canto suo Gnob sceglie un approccio più vicino al reale e con esso porta avanti un disegno tipicamente figurativo, il tratto si fa profondo e viscerale andando a segnare i lineamenti delle figure così come le sensazioni e gli stati d’animo dei volti raffigurati. Al contempo l’interprete non si sottrae nel dialogare con la superficie di lavoro intervenendo in alcuni casi attraverso vere e propri rivisitazioni dello spot, quello che appassiona è sicuramente la spiccata sensibilità pittorica con la quale l’interprete riesce ad elaborare le forme e le visioni tipiche del suo lavoro attraverso un impianti visivo fortemente realistico, le produzione assomigliano a vere e proprie istantanee in bianco e nero che vengono spesso contornate da un colore accesso atto a rimarcarne la presenza.

L’intervento va a raccogliere l’eredità stilistica dei due artisti filtrata attraverso una tematica che va ad abbracciare il mondo degli Etruschi, si tratta quindi di una rielaborazione che omaggia uno dei popoli più importanti e misteriosi della storia Italiana. Utilizzando unicamente come vettori cromatici il nero, il bianco ed una profonda scala di grigi, in particolare Moallaseconda e Gnob vanno a rielaborare il canopo etrusco ossia un vaso caratterizzato dalla forma a volto umano ricordato per ricordare ai vivi i loro cari defunti. Questo particolare oggetto nell’antichità era caratterizzato dalla presenza di una fortissima connotazione, i lineamenti del volto erano infatti piuttosto rimarcati fino a donare al contenitore un lineamenti forti e particolarmente espressivi, i due interpreti uniscono questa caratteristica alla famosa tecnica etrusca levallois, ossia un particolare accorgimento per spezzare la pietro. Nel risultato finale quindi da una parte Gnob si è occupato di dare forma al volto umano, caratterizzando il tutto attraverso un tratto forte e radicato che riesce ad imporre una forte attrattiva che ricorda la consistenza della pietra, dall’altra Moallaseconda interviene caratterizzando l’opera attraverso lo spezzettamento della stessa con una sorta di esplosione che investe la parete e che si riallaccia con il particolare filone di cavi elettrici e forme organiche, uniti da alcune geometrie e linee, che da sempre ne caratterizza il lavoro. Non possiamo infine non constare come i due interpreti vadano a dialogare con i particolari architettonici del luogo, interrompendo forme e allineando linee in modo da coinvolgere ogni metro di parete.

Il risultato finale è un opera assolutamente riuscita che lega alla perfezione un equilibrata componente figurati con aspetti mistici ed onirici, la storia si intreccia con visioni esoteriche e sognanti regalandoci un intervento dal forte coinvolgimento, che dire, well done!

Come consuetudine in calce al nostro testo potete trovare una ricchissima serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica dei due interpreti, il consiglio è quello di darci un occhiata, siamo certi infatti che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics

Moallaseconda x Gnob – New Mural in Prato

Nella ricca serie di eventi che stanno interessando Prato in questi giorni ritroviamo con piacere coinvolti Moallaseconda e Gnob due interpreti Italiani hanno infatti dato vita ad una bella combo su questa lunga parete.

Differenti per tratto stilistico, temi e sviluppi tipicamente tematici, il lavoro dei due artisti si lega grazie all’utilizzo di una componente cromatica comune, entrambi infatti scelgono di lavorare unicamente attraverso scale di grigi e con esse portano avanti i personali percorsi.

Come abbiamo avuto modo di vedere diverse volte Moallaseconda rivolge il proprio sguardo verso la figura dell’uomo che viene sviscerata attraverso una visione complessa e sfaccettata frutto di un sogno misto tra realtà e l’esoterico. I suoi personaggi, uomini con la barba lunga e colbacco, ispirati ai soldati dell’esercito russo di fino ‘800, l’immagine viene supportata da una forte presenza di simboli e rimandi con una spiccata propensione ai dettagli che ci spingono ad osservare con cura tutte le sezioni delle opere, a completare l’assetto finale dei lavori l’idea di aggiungere una serie di linee di costruzioni dorate, che investono il lavoro attraversandone la superficie da parte a parte. Nell’immaginario dell’artista queste figure rappresentano un mondo a se stante, dominato da popolazioni fortemente in simbiosi con l’elettricità tanto da esserne diventati parti integrante. Dal canto suo Gnob sceglie un approccio più vicino al reale e con esso porta avanti un disegno tipicamente figurativo, il tratto si fa profondo e viscerale andando a segnare i lineamenti delle figure così come le sensazioni e gli stati d’animo dei volti raffigurati. Al contempo l’interprete non si sottrae nel dialogare con la superficie di lavoro intervenendo in alcuni casi attraverso vere e propri rivisitazioni dello spot, quello che appassiona è sicuramente la spiccata sensibilità pittorica con la quale l’interprete riesce ad elaborare le forme e le visioni tipiche del suo lavoro attraverso un impianti visivo fortemente realistico, le produzione assomigliano a vere e proprie istantanee in bianco e nero che vengono spesso contornate da un colore accesso atto a rimarcarne la presenza.

L’intervento va a raccogliere l’eredità stilistica dei due artisti filtrata attraverso una tematica che va ad abbracciare il mondo degli Etruschi, si tratta quindi di una rielaborazione che omaggia uno dei popoli più importanti e misteriosi della storia Italiana. Utilizzando unicamente come vettori cromatici il nero, il bianco ed una profonda scala di grigi, in particolare Moallaseconda e Gnob vanno a rielaborare il canopo etrusco ossia un vaso caratterizzato dalla forma a volto umano ricordato per ricordare ai vivi i loro cari defunti. Questo particolare oggetto nell’antichità era caratterizzato dalla presenza di una fortissima connotazione, i lineamenti del volto erano infatti piuttosto rimarcati fino a donare al contenitore un lineamenti forti e particolarmente espressivi, i due interpreti uniscono questa caratteristica alla famosa tecnica etrusca levallois, ossia un particolare accorgimento per spezzare la pietro. Nel risultato finale quindi da una parte Gnob si è occupato di dare forma al volto umano, caratterizzando il tutto attraverso un tratto forte e radicato che riesce ad imporre una forte attrattiva che ricorda la consistenza della pietra, dall’altra Moallaseconda interviene caratterizzando l’opera attraverso lo spezzettamento della stessa con una sorta di esplosione che investe la parete e che si riallaccia con il particolare filone di cavi elettrici e forme organiche, uniti da alcune geometrie e linee, che da sempre ne caratterizza il lavoro. Non possiamo infine non constare come i due interpreti vadano a dialogare con i particolari architettonici del luogo, interrompendo forme e allineando linee in modo da coinvolgere ogni metro di parete.

Il risultato finale è un opera assolutamente riuscita che lega alla perfezione un equilibrata componente figurati con aspetti mistici ed onirici, la storia si intreccia con visioni esoteriche e sognanti regalandoci un intervento dal forte coinvolgimento, che dire, well done!

Come consuetudine in calce al nostro testo potete trovare una ricchissima serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica dei due interpreti, il consiglio è quello di darci un occhiata, siamo certi infatti che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Thanks to The Artist for The Pics