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GORGO

Hyuro for Poliniza Festival 2015

Prosegue il nostro racconto sull’ottimo Poliniza Festival di quest’anno, tra gli ospiti di spessore Hyuro che ha da poco terminato di realizzare questa nuova ed intensa pittura su questa grande parete all’interno del distretto universitario di Valencia.

Dopo le recenti pareti dipinte a Dunedin in Nuova Zelanda (Covered), Hyuro torna in una delle città nelle quali ha maggiormente lasciato il segno negli ultimi anni. Se infatti avete avuto modo di passeggiare per le viuzze delle bella città Spagnola avrete certamente notato la massiccia presenza di interventi dell’autrice Argentina. Lo spazio a disposizione offre all’artista l’opportunità di esprimersi al meglio catalizzando un nuovo intervento ancora una volta legato al personale immaginario e cadenzato da un piglio certamente criptico e che di conseguenza offre il fianco a differenti chiavi di lettura.

L’immaginario di Hyuro è fortemente radicato in una personale riflessione sulla donna, protagonista indiscussa di ciascuna delle sue produzione, la figura femminile diviene per l’artista motivo di disagio, di introspezione, all’interno di una sterminata produzione che spesso ha saputo sottolineare quelli che sono i preconcetti e il ‘ruolo’ che costantemente viene imposta alle donne. Questa precisa, velenosa e sottile analisi fa il palio con una pittura che nel suo sviluppo ha saputo evolversi e mutare verso una sintesi estrema caratterizzata da colori e tinte delicate, vicine al grigio, atte proprio a sottolineare il valore negativo e pessimistico dei temi che l’autrice va a toccare. È sempre interessante notare come l’interprete lavori attraverso assonanze visive, opere criptiche, frame by frame, laddove le azioni, gli oggetti simbolo di questa schiavitù intellettiva, divengo parte attiva del ragionamento e degli spunti affrontati ed approfonditi. Il ruolo ed il lavoro da casalinga, affrontato magistralmente per l’opera nella Metro di Madrid (Covered), rimane uno degli aspetti su cui l’artista ha maggiormente premuto ed esposto la sua critica, così come la disuguaglia tra uomo e donna, vero e proprio cardine della sua analisi.

Per questa sua ultima fatica Hyuro continua il filone criptico, in “Contemplando el vacío” traducibile con contemplando il vuoto, l’autrice allestisce un immagine in cui una serie di donne si trovano ad osservare una tavola vuota. L’analogia è forte e come detto si presta a differenti chiavi di lettura. A noi piace pensare che qui l’Argentina abbia voluto sottolineare il continuo rimanere ferme, la staticità delle donne che non riescono a scrollarsi di dosso il ruolo auto impostogli, utilizzando l’osservare una tavola imbandita vuota, come ideale analogia dei discorsi vacui e senza alcun riscontro o risultato tangibile.

Ad accompagnare il nostro testo immagini e dettagli di quest’ultima fatica, è tutto dopo il salto, mettetevi comodi e dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Pics by The Artist

Hyuro for Poliniza Festival 2015

Prosegue il nostro racconto sull’ottimo Poliniza Festival di quest’anno, tra gli ospiti di spessore Hyuro che ha da poco terminato di realizzare questa nuova ed intensa pittura su questa grande parete all’interno del distretto universitario di Valencia.

Dopo le recenti pareti dipinte a Dunedin in Nuova Zelanda (Covered), Hyuro torna in una delle città nelle quali ha maggiormente lasciato il segno negli ultimi anni. Se infatti avete avuto modo di passeggiare per le viuzze delle bella città Spagnola avrete certamente notato la massiccia presenza di interventi dell’autrice Argentina. Lo spazio a disposizione offre all’artista l’opportunità di esprimersi al meglio catalizzando un nuovo intervento ancora una volta legato al personale immaginario e cadenzato da un piglio certamente criptico e che di conseguenza offre il fianco a differenti chiavi di lettura.

L’immaginario di Hyuro è fortemente radicato in una personale riflessione sulla donna, protagonista indiscussa di ciascuna delle sue produzione, la figura femminile diviene per l’artista motivo di disagio, di introspezione, all’interno di una sterminata produzione che spesso ha saputo sottolineare quelli che sono i preconcetti e il ‘ruolo’ che costantemente viene imposta alle donne. Questa precisa, velenosa e sottile analisi fa il palio con una pittura che nel suo sviluppo ha saputo evolversi e mutare verso una sintesi estrema caratterizzata da colori e tinte delicate, vicine al grigio, atte proprio a sottolineare il valore negativo e pessimistico dei temi che l’autrice va a toccare. È sempre interessante notare come l’interprete lavori attraverso assonanze visive, opere criptiche, frame by frame, laddove le azioni, gli oggetti simbolo di questa schiavitù intellettiva, divengo parte attiva del ragionamento e degli spunti affrontati ed approfonditi. Il ruolo ed il lavoro da casalinga, affrontato magistralmente per l’opera nella Metro di Madrid (Covered), rimane uno degli aspetti su cui l’artista ha maggiormente premuto ed esposto la sua critica, così come la disuguaglia tra uomo e donna, vero e proprio cardine della sua analisi.

Per questa sua ultima fatica Hyuro continua il filone criptico, in “Contemplando el vacío” traducibile con contemplando il vuoto, l’autrice allestisce un immagine in cui una serie di donne si trovano ad osservare una tavola vuota. L’analogia è forte e come detto si presta a differenti chiavi di lettura. A noi piace pensare che qui l’Argentina abbia voluto sottolineare il continuo rimanere ferme, la staticità delle donne che non riescono a scrollarsi di dosso il ruolo auto impostogli, utilizzando l’osservare una tavola imbandita vuota, come ideale analogia dei discorsi vacui e senza alcun riscontro o risultato tangibile.

Ad accompagnare il nostro testo immagini e dettagli di quest’ultima fatica, è tutto dopo il salto, mettetevi comodi e dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Pics by The Artist