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GIG “Questione di tempo” New Mural in Monza

Ci spostiamo a Monza, con quest’ultima fatica firmata da GIG, ecco un nuovo appuntamento per l’ottimo Recover Project firmato dagli amici di Grauen Studio, un anteprima dell’apertura della prossima esibizione firmata dall’artista Italiano.

Tra i progetti che maggiormente ci stanno interessando in questi ultimi mesi c’è sicuramente Recover. Nato da un idea di Grauen Studio, il progetto sta portando a Monza alcuni dei nomi più interessanti della scena Italiana, attraverso una programmazione intelligente scandita da interventi in strada, progetti e workshop, ed infine un esibizione all’interno degli spazi dello studio. L’indagine del progetto sceglie quindi di avvinarsi al particolare universo firmato da Gig, addentrandosi all’interno della poesia viscerale e emotiva che contraddistingue le produzioni dell’artista Italiano.

Uno degli elementi di spicco della visioni firmate dall’interprete, è senza dubbio la forte sensibilità che accompagna ciascuna delle sue opere. Le immagini proposte celano una sorta di malinconia visiva, una danza funesta capace di porre questioni, temi, spunti e riflessioni e che trova, nell’elemento naturale, il suo ideale propellente visivo. La natura, con la sua purezza, il suo ciclico equilibrio e la sua perfezione intrinseca, rappresentano ideali propellenti per una fascinazione che coinvolge ed amplifica l’esistenza dell’uomo stesso. Non è presenta la figura umana, è di fatto sottointesa, nelle precise e minuscole pennellate che compongono le immagini, nell’equilibrio intrinseco che caratterizza il bianco ed il nero, unici vettori tonali delle sue opere, nella forte capacità riproduttiva, con le immagini che si fanno reali, vive ed assolutamente realistiche ed immersive. Il risultato finale è una produzione criptica, capace di stimolare un analisi introspettiva, le forme e le figure appaiono tangibili, impattano chi osserva, si fanno portatrici di idee, pensieri e riflessioni differenti, silenziose, precise e dannatamente profonde.

Dal titolo “Questione di tempo”, quest’ultima fatica di GIG porta con se una nuova ed acuta riflessione. Lavorando con le personali percezioni, l’immagine realizzata si muove su tutta la lunghissima superfice di questa parete su Via Silva a Monza. L’interprete si prende questo spazio iniettando un equilibrata riflessione e sul tempo, sull’ineluttabile capacità dello stesso di scorrere e di investire attraverso questa inesorabile realtà, la nostra stessa esistenza. Il muro stesso diviene simbolo, elemento statico e quanto mai capaci di portare i segni del tempo che passa, è anche simbolo di protezione, sostegno e barriera. Dove resiste si trasforma in un ricordo concreto, dove invece non è più presente, la sua essenza rimane e continua ad alleggiare nel ricordo di chi ne ha conosciuto la vista. Per l’artista un muro è al tempo stesso punto di riferimento con il quale orientarsi nella quotidianità, e con questa sua ultima opera sceglie di invertire le parti. Concretizzare, dare forma e sostanza al tempo, tracciandone un vero e proprio ciclo. Le imbarcazioni rappresentano le esperienze, le ferite, i ricordi più duri che segnano la nostra vita, tra spazi neri ed esaltazioni bianco lucente, in una alternanza di ricordi nuovi ed antichi, di esperienze vissuti che ciclicamente scalfiggono e rimettono in ordine il nostro equilibrio.

Ad accompagnare il nostro testo una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, mettetevi comodi e dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare, nei prossimi giorni, le immagini dello show che aprirà il prossimo 9 Maggio.

Thanks to Grauen Studio for The Pics

GIG “Questione di tempo” New Mural in Monza

Ci spostiamo a Monza, con quest’ultima fatica firmata da GIG, ecco un nuovo appuntamento per l’ottimo Recover Project firmato dagli amici di Grauen Studio, un anteprima dell’apertura della prossima esibizione firmata dall’artista Italiano.

Tra i progetti che maggiormente ci stanno interessando in questi ultimi mesi c’è sicuramente Recover. Nato da un idea di Grauen Studio, il progetto sta portando a Monza alcuni dei nomi più interessanti della scena Italiana, attraverso una programmazione intelligente scandita da interventi in strada, progetti e workshop, ed infine un esibizione all’interno degli spazi dello studio. L’indagine del progetto sceglie quindi di avvinarsi al particolare universo firmato da Gig, addentrandosi all’interno della poesia viscerale e emotiva che contraddistingue le produzioni dell’artista Italiano.

Uno degli elementi di spicco della visioni firmate dall’interprete, è senza dubbio la forte sensibilità che accompagna ciascuna delle sue opere. Le immagini proposte celano una sorta di malinconia visiva, una danza funesta capace di porre questioni, temi, spunti e riflessioni e che trova, nell’elemento naturale, il suo ideale propellente visivo. La natura, con la sua purezza, il suo ciclico equilibrio e la sua perfezione intrinseca, rappresentano ideali propellenti per una fascinazione che coinvolge ed amplifica l’esistenza dell’uomo stesso. Non è presenta la figura umana, è di fatto sottointesa, nelle precise e minuscole pennellate che compongono le immagini, nell’equilibrio intrinseco che caratterizza il bianco ed il nero, unici vettori tonali delle sue opere, nella forte capacità riproduttiva, con le immagini che si fanno reali, vive ed assolutamente realistiche ed immersive. Il risultato finale è una produzione criptica, capace di stimolare un analisi introspettiva, le forme e le figure appaiono tangibili, impattano chi osserva, si fanno portatrici di idee, pensieri e riflessioni differenti, silenziose, precise e dannatamente profonde.

Dal titolo “Questione di tempo”, quest’ultima fatica di GIG porta con se una nuova ed acuta riflessione. Lavorando con le personali percezioni, l’immagine realizzata si muove su tutta la lunghissima superfice di questa parete su Via Silva a Monza. L’interprete si prende questo spazio iniettando un equilibrata riflessione e sul tempo, sull’ineluttabile capacità dello stesso di scorrere e di investire attraverso questa inesorabile realtà, la nostra stessa esistenza. Il muro stesso diviene simbolo, elemento statico e quanto mai capaci di portare i segni del tempo che passa, è anche simbolo di protezione, sostegno e barriera. Dove resiste si trasforma in un ricordo concreto, dove invece non è più presente, la sua essenza rimane e continua ad alleggiare nel ricordo di chi ne ha conosciuto la vista. Per l’artista un muro è al tempo stesso punto di riferimento con il quale orientarsi nella quotidianità, e con questa sua ultima opera sceglie di invertire le parti. Concretizzare, dare forma e sostanza al tempo, tracciandone un vero e proprio ciclo. Le imbarcazioni rappresentano le esperienze, le ferite, i ricordi più duri che segnano la nostra vita, tra spazi neri ed esaltazioni bianco lucente, in una alternanza di ricordi nuovi ed antichi, di esperienze vissuti che ciclicamente scalfiggono e rimettono in ordine il nostro equilibrio.

Ad accompagnare il nostro testo una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, mettetevi comodi e dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare, nei prossimi giorni, le immagini dello show che aprirà il prossimo 9 Maggio.

Thanks to Grauen Studio for The Pics