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Edoardo Tresoldi “LIFT” for Secret Garden Party 2015

Davvero un bel periodo questo per Edoardo Tresoldi, il talento italiano presente una nuova ed efficace istallazione delle sue in occasione dell’edizione di quest’anno del Secret Garden Party, festival musicale di Abbots Ripton nei pressi di Huntingdon in Inghilterra.

Continuando il personale sodalizio con gli eventi musicali, il grande artista italiano porta in dote per la rassegna Inglese una delle sue tipiche installazioni, un nuovo step che rivendica la volontà dell’interprete di continuare a sviluppare la personale estetica ed i temi cardine del proprio operato in strada.

C’è qualcosa di profondamente magnetico nelle istallazioni di Edoardo Tresoldi, un forte senso viscerale che investe ed accompagna lo spettatore alla scoperta delle sue opere. Gli interventi dell’artista stuzzicano e fanno vibrare le corde più sensibili, raccontano di emozioni, stimoli e stati d’animo differenti, plasmati e incanalati all’interno della fitta matassa di fili metallici. C’è qualcosa di personale, introspettivo, una valvola interiore che si apre lasciandoci in una catarsi, l’opportunità di un distacco dalla realtà, dalla razionalità, per abbracciare la parte più profonda di noi stessi, per confrontarci con emozioni e stimoli prima d’ora sopiti.

Non è quindi semplice il contatto con le produzioni dell’autore italiano, risulta delicato, capace di porre in essere un dialogo forte e personale, attraverso una rappresentazione che continua a lasciarci a bocca aperta, sia per il particolare approccio stilistico posto in essere, ma sopratutto per la sua capacità di inserirsi nello spazio. E’ infatti importante sottolineare come le opere di Tresoldi si inseriscano nello spazio attraverso un totale equilibrio. L’interprete non invade ne impone, piuttosto va ad inserirsi all’interno di uno specifico ambiente, dialogando con lo stesso, lasciando che, chi osserva, trovi la forma e l’aspetto delle figure realizzate. Si tratti di corpi vuoti, trasparenti, puri nella loro stessa essenza. Spazi pieni e vuoti che sottolineano la volontà dell’artista di soffermarsi sull’essere umano attraverso un piglio estetico del tutto inedito e personale. C’è una simbiosi con queste figure che, dialogando con lo spazio circostante, spingono per una forte immedesimazione. I sentimenti, gli stimoli e le emozioni, travalicano la fisicità, il tempo e lo spazio, queste opere ci parlano di solitudine, del senso di isolamento che ci accompagna durante la quotidianità, parlano di fragilità, cercando un contatto con lo spettatore e con tutto ciò che le circonda.

Dal titolo “LIFT” quest’ultima fatica di Edoardo Tresoldi, vede l’autore rappresentare una grande costruzione architettonica. Questa volta la figura dell’uomo è del tutto assente. L’artista realizza una grande architettura andando a sospenderla in aria, un elemento urbano che letteralmente emerge dal circondario, che spinge per essere osservato, dall’esterno e dall’interno, una nuova calamita in grado di attrarre l’interesse e di sviluppare nuove ed inedite sensazioni.

Ad accompagnare il nostro testo una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, mettetevi comodi e dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Pics by Nick Caro and Matteo Marchi

Edoardo Tresoldi “LIFT” for Secret Garden Party 2015

Davvero un bel periodo questo per Edoardo Tresoldi, il talento italiano presente una nuova ed efficace istallazione delle sue in occasione dell’edizione di quest’anno del Secret Garden Party, festival musicale di Abbots Ripton nei pressi di Huntingdon in Inghilterra.

Continuando il personale sodalizio con gli eventi musicali, il grande artista italiano porta in dote per la rassegna Inglese una delle sue tipiche installazioni, un nuovo step che rivendica la volontà dell’interprete di continuare a sviluppare la personale estetica ed i temi cardine del proprio operato in strada.

C’è qualcosa di profondamente magnetico nelle istallazioni di Edoardo Tresoldi, un forte senso viscerale che investe ed accompagna lo spettatore alla scoperta delle sue opere. Gli interventi dell’artista stuzzicano e fanno vibrare le corde più sensibili, raccontano di emozioni, stimoli e stati d’animo differenti, plasmati e incanalati all’interno della fitta matassa di fili metallici. C’è qualcosa di personale, introspettivo, una valvola interiore che si apre lasciandoci in una catarsi, l’opportunità di un distacco dalla realtà, dalla razionalità, per abbracciare la parte più profonda di noi stessi, per confrontarci con emozioni e stimoli prima d’ora sopiti.

Non è quindi semplice il contatto con le produzioni dell’autore italiano, risulta delicato, capace di porre in essere un dialogo forte e personale, attraverso una rappresentazione che continua a lasciarci a bocca aperta, sia per il particolare approccio stilistico posto in essere, ma sopratutto per la sua capacità di inserirsi nello spazio. E’ infatti importante sottolineare come le opere di Tresoldi si inseriscano nello spazio attraverso un totale equilibrio. L’interprete non invade ne impone, piuttosto va ad inserirsi all’interno di uno specifico ambiente, dialogando con lo stesso, lasciando che, chi osserva, trovi la forma e l’aspetto delle figure realizzate. Si tratti di corpi vuoti, trasparenti, puri nella loro stessa essenza. Spazi pieni e vuoti che sottolineano la volontà dell’artista di soffermarsi sull’essere umano attraverso un piglio estetico del tutto inedito e personale. C’è una simbiosi con queste figure che, dialogando con lo spazio circostante, spingono per una forte immedesimazione. I sentimenti, gli stimoli e le emozioni, travalicano la fisicità, il tempo e lo spazio, queste opere ci parlano di solitudine, del senso di isolamento che ci accompagna durante la quotidianità, parlano di fragilità, cercando un contatto con lo spettatore e con tutto ciò che le circonda.

Dal titolo “LIFT” quest’ultima fatica di Edoardo Tresoldi, vede l’autore rappresentare una grande costruzione architettonica. Questa volta la figura dell’uomo è del tutto assente. L’artista realizza una grande architettura andando a sospenderla in aria, un elemento urbano che letteralmente emerge dal circondario, che spinge per essere osservato, dall’esterno e dall’interno, una nuova calamita in grado di attrarre l’interesse e di sviluppare nuove ed inedite sensazioni.

Ad accompagnare il nostro testo una bella e ricca serie di scatti con tutti i dettagli di quest’ultima fatica, mettetevi comodi e dateci un occhiata, siamo certi che anche voi come noi non mancherete di apprezzare.

Pics by Nick Caro and Matteo Marchi